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La bambola dei sogni (da "I Miserabili" di Victor Hugo)


La scena, descritta nel romanzo I Miserabili di Victor Hugo, si svolge in Francia nel 1818. Allora la maggior parte dei bambini viveva in condizioni di miseria, e una Bambola come quella qui descritta era un tesoro irraggiungibile e bastava a far sognare una bambina.

Quella sera, siccome era la vigilia di Natale e gli abitanti di Montfermeil si sarebbero recati a messa, i
negozi eran tutti illuminati da candele che ardevano in, imbuti di carta. Di fronte all'osteria dei Thenardier c'era una con una mostra ricca di perline, di oggettini di vetro e di metallo dorato. 
In prima fila però il negoziante aveva posto una bellissima bambola alta più di mezzo metro, vestita di un abito di seta rosa; aveva spighe d'oro tra i capelli veri e due begli occhi di smalto:
Tutto il giorno quella meravigliosa bambola era stata esposta all'ammirazione dei bimbi, ma nessuna mamma era ricca abbastanza per regalarla alla sua figlia.
Mentre usciva dall'osteria, per quanto fosse tanto triste, Cosetta non potè far a meno di alzare gli occhi verso la bambola dei suoi sogni, «la signora» come la chiamava in cuor suo. 
Si fermò incantata: non aveva ancora veduto la bambola da vicino; quella bottega le sembrava un palazzo e la pupattola una visione.
Erano la gioia, lo splendore, la ricchezza, la felicità che le apparivano!
Cosetta pensava che solo una regina, o almeno una principessa, potevano possedere una cosa come
quella.
Guardando la bella veste rosa, i lisci capelli setosi diceva tra se:
Come deve essere felice quella bambola! 
Non poteva più distogliere gli occhi da quella vetrina e più guardava più rimaneva estasiata: credeva di vedere il paradiso.
Le altre bambole dietro quella grande le sembravano fate e il padrone che si muoveva nella bottega le sembrava un potente re.