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Il presepe di Natale, la storia e la tradizione - 18 Dicembre




La parola presepe deriva dal latino e significa mangiatoia, cioè il luogo dove Gesù fu deposto appena nato.

Per comprendere il significato originario del presepe, occorre chiarire la figura del lari (lares familiares), profondamente radicata nella cultura etrusca e latina.
I larii erano gli antenati defunti che, secondo le tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia. Ogni antenato veniva rappresentato con una statuetta, di terracotta o di cera, chiamata sigillum (da signum = segno, effigie, immagine). Le statuette venivano collocate in apposite nicchie e, in particolari occasioni, onorate con l'accensione di una fiammella.
In prossimità del Natale si svolgeva la festa detta Sigillaria (20 dicembre), durante la quale i parenti si scambiavano in dono i sigilla dei familiari defunti durante l'anno.
In attesa del Natale, il compito dei bimbi delle famiglie riunite nella casa patriarcale, era di lucidare le statuette e disporle, secondo la loro fantasia, in un piccolo recinto nel quale si rappresentava un ambiente bucolico in miniatura.
Nella vigilia del Natale, dinnanzi al recinto del presepe, la famiglia si riuniva per invocare la protezione degli avi e lasciare ciotole con cibo e vino.
Il mattino seguente, al posto delle ciotole, i bambini trovavano giocattoli e dolci, "portati" dai loro trapassati nonni e bisnonni.
Dopo l'assunzione del potere nell'impero (IV secolo), in pochi secoli i cristiani tramutarono le feste tradizionali in feste cristiane, mantenendone i riti e le date, ma mutando i nomi ed i significati religiosi.
Essendo una tradizione molto antica e particolarmente sentita (perché rivolta al ricordo dei familiari defunti), il presepe sopravvisse nella cultura rurale con il significato originario almeno fino al XV secolo e, in alcune regioni italiane, ben oltre.
II primo presepe fu realizzato da San Francesco a Greccio, un paesino vicino ad Assisi, Egli volle rappresentare la scena della natività affinché tutti, anche i più umili, capissero il significato profondo di quell'evento,
La notte di Natale del 1223 Francesco allestì un presepe vivente dentro una grotta: Gesù, Giuseppe e Maria erano interpretati da persone vere, così come erano veri il bue e l'asinello.
La gente arrivò alla grotta in processione e rimase senza parole: sembrava proprio di essere a Betlemme davanti alla Sacra Famiglia. Il presepe allestito da Francesco piacque talmente tanto che in breve tempo l'usanza si diffuse in tutto il mondo cattolico, Nel corso dei secoli statuine di legno, di terracotta e di cera sostituirono le persone in carne e ossa e la semplice scena della natività si arricchì di elementi paesaggistici e di tanti altri personaggi.
Dal XVII secolo il presepe cominciò a diffondersi nelle case delle famiglie nobili, come complemento d’arredo, e ben presto divenne una sorta di “moda”, approvata dalla chiesa che riconosceva in questa forma di rappresentazione un modo genuino di diffusione del messaggio ecclesiastico.
A Napoli si faceva addirittura a gara a chi avesse il presepe più bello e più ricco.
Nello stesso secolo a Bologna, venne istituita la Fiera di Santa Lucia, un mercato annuale delle statuine prodotte dagli artigiani locali, che viene ripetuta ogni anno, a tutto oggi, dopo oltre due secoli.
La tradizione si ampliò anche alle case borghesi e popolari, e persiste ancora oggi. Buona parte dell’iconografia rappresentativa del presepe arriva dai vangeli apocrifi, dato che nel vangelo di Matteo non vi sono molti particolari, gli artisti, in primis San Francesco, si sono ispirati ai personaggi della tradizione: l’asinello e il bue, i Re Magi, la Grotta, sono tutti personaggi o ambienti che arrivano da simbologie e tradizioni culturali e che sono poi stati adottati dall’avvento religioso.

Negli ultimi anni si è diffuso un immenso commercio sul tema del presepe, statuette di plastica vengono vendute in ogni cartoleria, così che ognuno possa avere il proprio presepe personale; a Napoli i migliori artigiani hanno arricchito questo bacino di personaggi con statuette di personaggi famosi, storici e quant'altro.
Il commercio che ruota intorno al presepe è davvero gigantesco, non si trova mercatino, fiera artigianale, bottega o centro commerciale che non venda una quantità di oggetti per il presepe.
Le rappresentazioni sono infinite, dal presepe vivente, a quello meccanico, ai presepi fatti con le candele o con il vetro, insomma, la tradizione è stata ampliata a qualunque materiale e se ne possono vedere di molto suggestivi e affascinanti in ogni centro abitato.
PRESEPE NEL MONDO 

Il presepe catalano
Le origini del presepe in Spagna sono da rintracciare all'epoca della dominazione borbonica a Napoli. Infatti, gli scambi e i traffici che si attuarono tra Napoli e la Spagna, influenzarono quest'ultima sulla tradizione della costruzione del presepe durante il periodo natalizio. In Spagna, il presepe si diffuse maggiormente nella regione della Catalogna, grazie anche alla passione di Ramon Amadeu (1745-1821) il più famoso scultore dell'epoca che si dilettava nella costruzione dei pastori in creta. È da ricordare che la prima associazione di appassionati del presepe nacque proprio in Spagna intorno al 1860, anche se quest'ultima ebbe vita assai breve. Si diffuse allora la più importante "Asociaçion de Pesebristas", che dal 1921 influenzò anche le successive scuole. Tra i vari appassionati del presepe, si distaccarono alcuni abili artigiani che diedero vita alla "scuola del gesso catalana", che stravolsero l'idea del presepe allora in voga. Essi diedero vita al cosiddetto presepe "storico", ossia quello che più riproduce fedelmente paesaggi, costumi e costruzioni della Palestina ai tempi della nascita di Gesù. 

Il presepe provenzale 
La tradizione provenzale vuole che la nascita del presepe sia da attribuirsi alla Madre Pica che già nel 1200 costruiva rappresentazioni di scene di vita religiosa in Provenza e in Linguadoca. Alcuni studiosi infatti, ritengono che la tradizione del presepe nacque proprio in Francia e che S. Francesco d'Assisi (a cui, per molti, si fa risalire le origini della tradizione del presepe) non fece altro che replicare questa tradizione con alcune significative varianti. Il presepe provenzale è comunque influenzato dai tratti del barocco italiano e non si sviluppò prima del settecento. Per ricreare i pastori si utilizzavano manichini lignei con mani, teste e piedi in terracotta o cera: segno evidente di una influenza dell'artigianato italiano. A livello storico la Rivoluzione Francese spezzò la tradizione del presepe. Tradizione che riaffiorò prepotentemente ai tempi del concordato tra Pio VII e Napoleone Bonaparte. Il presepe entrò nelle case più umili anche grazie all'azione del figurinaio Jean Louis Lagnel, che produceva pastori di argilla, prodotti in stampi, a basso costo. Oggi queste statuine d'argilla, dettesantons si trovano numerose in vendita, in tutti i mesi dell'anno nei negozi di souvenir per turisti. 

Il presepe nei paesi di lingua tedesca 
La tradizione del presepe nei paesi di lingua tedesca è molto sentita, anche perché leggenda vuole che nel Duomo di Colonia, in Germania, si trovino le spoglie dei Re Magi, qui trasportate da Costantinopoli all'epoca della IV crociata (1204). In molte città come Monaco, Augusta, Norimberga si allestiscono nelle piazze dei veri e propri mercati di Gesù Bambino (letteralmente Christkindlemarket). In questo rustico e caratteristico mercatino si vendono molti pastori e presepi veri e propri, oltre a dolciumi e decorazioni tipicamente natalizie. 

Il presepe nei paesi dell'est europeo 
Ai paesi dell'est europeo sono riconducibili quattro tradizioni diverse, rappresentate da quattro nazioni diverse: Ungheria, Russia, Polonia e Slovacchia. La tradizione ungherese vuole che il presepe, o Betlemme, si costruisca in un cassa a forma di chiesa o stalla e che sia trasportabile a mano. I personaggi che animano il presepe invece sono fatti di legno o carta o tutt'al più di ovatta e davanti a questa rappresentazione arde costantemente una candela votiva. Il presepe russo è costruito su due piani. Sul lato superiore vengono riprodotti i classici episodi della nascita del Cristo in una grotta; sul lato inferiore, invece, vengono riprodotte scene umoristiche di vita quotidiana e popolare. In Polonia, invece, tradizione vuole che il presepe abbia forma di una cattedrale ricoperta di carta stagnola colorata. Si compone di tre parti: una superiore dove angeli annunciano il tanto atteso evento della nascita del bambino Gesù, in quella centrale viene raffigurata la grotta con il bue e l'asinello, e infine la parte inferiore è costituita da rappresentazioni di contadini polacchi insieme ai Re Magi. Per quanto riguarda la Slovenia, infine, in ogni casa contadina si costruisce un presepio che adornerà un lato della casa definito per questo sacro.

Il presepe in Africa

I primi Presepi Africani furono creati in gesso dai Missionari, solo in seguito, con il prosperare di nuove vocazioni, naquero, dalle loro mani, rappresentazioni pittoriche e sculturee della Natività, con l'uso di materiali tipici Africani, come l'avorio, la creta e legni pregiati, come l'ebano, senza dimenticare il bronzo. Queste creazioni ebbero un risalto maggiore nelle popolazioni indigene perchè erano create ed interpretate, da persone del luogo che gli imprimevano il loro retaggio etnico, riempendoli di Cristianità. I primi presepi Africani assomigliavano a quelli classici Europei ma con i personaggi tipici del luogo ed erano scolpiti nel nero d'ebano ed il bambin Gesù veniva rappresentato con il bianco dell'avorio. L'evoluzione del presepio cambiò con l'apparizione nelle rappresentazioni Presepistiche di usi e costumi locali, come ad esempio i Re Magi che assomigliavano a notabili locali, come il capovillaggio, gli animali divennero quelli presenti nella Savana, che sostituirono il bue e l'asino, i pastori divennero abitanti del posto, intenti ad usare utensili e strumenti musicali, soprattutto a percussione, per trasmettere il lieto evento. Unica cosa a non variare sarà l'immagine della Sacra Famiglia, mentre il Bambin Gesù assumerà i crismi tipici Africani. Il commercio delle icone Sacre, tra le quali, le Rappresentazioni Presepistiche, sono per l'artigianato locale una notevole fonte di reddito, in mezzo alla poverta' e alle sanguinose guerre civili. 

Il presepe in Asia 
Magellano fu il primo evangelizzatore dell'Asia ma non ebbe grande successo, solo dopo un decennio, grazie agli Agostiniani, l'evangelizzazione riprese e fu Martino Rada a usare per primo rozze statuine per rappresentare la Natività. Ma in Asia arrivarono anche i Domenicani, i Francescani e i Gesuiti, e seppur unendo i loro sforzi, tranne che nelle Filippine, il Cattolicesimo non ebbe una diffusione ampia. Quindi il continente Asiatico beneficiò più che di una vera e propria penetrazione Cattolica, una diffusione a macchia di leopardo. Fortunatamente l'allora imperatore delle Indie Akbar, pur non convertendosi mai, non ostacolò il lavoro dei Frati, e della diffusione di Rappresentazioni Presepistiche, di cui per altro era un simpatizzante. Così Presepi di notevole fattura furono creati negli anni, e si trovano anche in Cina, anche se la Chiesa Cinese incontrò ed incontra tutt'oggi drammatiche difficoltà. La Rappresentazione della Natività, mantiene ampi tratti Indigeni sia a livello somatico che per quanto riguarda l'uso di costumi e materiali del posto, come il legno di bambù, la terracotta, notevoli rappresentazioni si trovano in Thailandia, in Corea, in Cina, e soprattutto nelle Filippine, ma anche in Giappone. 

Il presepe in Medio Oriente
Il presepio in Medio Oriente si sviluppò in modo molto semplice ed economico, essi sono creati con materiali poco costosi e facilmente reperibili, come il legno d'ulivo, a Betlemme esiste anche un Museo sul Presepio. Accanto a questi Presepi esistono, tuttavia quelli di pregevolissima fattura, costruiti in Madreperla, tipico prodotto, e lavorazione della Terra Santa, essi sono tutt'oggi autentici e pregiatissimi capolavori. 

Il presepe in America Latina 
L'evoluzione del Presepe in questa parte del mondo si sviluppò grazie ai Gesuiti, e Francescani. La Natività mantiene forme estetiche Folkloristiche che spesso fondono Cattolicesimo con il Culto Pagano del luogo. Su tutto ampio risalto si dà al sole e all'azzurro del cielo, che contrastano, con le scene innevate, tipiche dei nostri paesi Europei, anche perchè in Sudamerica il Natale cade in piena estate, essi sono spesso allestiti all'aperto e abbelliti da ogni sorta di piante grasse. Il 1553 è ritenuto l'anno dell'inizio dell'espansione dei Presepi nel nuovo mondo, in special modo Argentina e Perù, il precursore di tutto ciò, fù Padre Gaspar Monroy, che per rendere più chiara la sua predicazione, introdusse statuine di creta rossa, per raccontare la storia della Sacra Famiglia. In Argentina è conservato il più antico Presepio, nella città di Humahuaca, risalente al 1594. 
L'Argentina fu uno dei primi paesi dove il Presepio si diffuse notevolmente, favorito anche dal fatto che dopo la metà del '700 giunsero Missionari che portarono parecchie statue. Tutt'oggi la rappresentazione maggiormente creata è la produzione di Bambin Gesù. 
Insieme all'Argentina anche il Perù vanta un'ampia tradizione Presepistica, tanto da essere una delle voci maggiori nell'economia locale in questo settore. Praticamente in ogni fiera o negozio in Italia o nel mondo si trovano presepi Peruviani, contraddistinti da stili e modelli differenti, in terracotta, gesso, stoffa con fedeli rappresentazioni di abiti locali. Gli animali del presepe L'asino ed il bue sono spesso sostituiti da Lama. 
In Brasile il presepio si diffuse tra il 1600 e il 1700, ad opera dei Gesuiti e di sacerdoti Spagnoli, Francesi, Portoghesi ed in particolare un sacerdote Josè De Anquieta che modellando creta, aiutato da Indios contribuì notevolmente all'espansione della Natività. Inizialmente l'arte del Presepe si rifaceva a stili Portoghesi e Spagnoli, solo molto tempo dopo si imposero epressioni locali, con l'indroduzione di personaggi della Mitologia Indigena, come ad esempio, un genio maligno , che portava sventura e una mula senza testa. Altri concetti Indios sono quelli tipici del Nort-Est Brasiliano ed in particolare i lapinhas costruzioni simboliche dove il Bambino Gesù, veste in oro e pietre preziose, e sulla cima di un monte, circondato da fiori e piante, animali e uccelli, esso guarda gli Indigeni. Molto in uso anche il presepio su due o più piani, come in Equador e Bolivia, dove Cattolicesimo e tradizione popolare si mischiano in un confronto tra Cristianità e Paganesimo. Nella parte inferiore della prima divisione è raffigurata la Natività e in quella superiore la Crocifissione, con Santi e Devoti, nelle divisioni ancora più alte, trovano posto i culti tipici pagani del lugo, esistono anche rappresentazioni di soli due piani. In Paraguay il Presepio, per evitare la sventura, viene praticamente costruito in tutte le case. Prima di Natale su una tavola umida si seminano chicchi di riso, una volta germinati si collocano rocce, animaletti di bambagia, pezzi di vetro colorato e si chiude il tutto in un cerchio fatto di cocomeri, meloni, o fiori di cocco e ananas. 
Diffusissimo poi il presepio in Messico e in tutti i paesi dell'America Centrale, in Messico, diffuse in tutte le mostre, ci sono le tipiche statuine bianche e oro riccamente decorate, con fiori, animali e cactus e caratterizzate dai famosi copricapo, con delle specie di spilloni conficcati, che rappresentano le spine dei peccati che Gesù espiò per il Mondo. Anche in Honduras, Guatemala e Equador il presepio è ampiamente diffuso, in forme simili a finestre, con delle ante che si chiudono e si aprono, il Presepe si tiene in casa tutto l'anno e quando si vuole pregare si aprono le ante e appare la rappresentazione Presepistica, con stili sempre diversi, finita la preghiera si richiudono le ante, e si ripone il Presepe in un'angolo della casa. Nel periodo Natalizio le ante rimangono sempre aperte. Notevoli creazioni sono presenti in diversissimi altri stili di interpretazione e sono considerati grande espressione di arte Presepistica. 

Costruire il Presepe, gli elementi del presepio 
Una grotta, un tappeto di muschio, un bue e un asinelio, pastori adoranti, genti in cammino e scene di vita quotidiana. Il presepio (dal latino praesepium) racconta la storia della nascita di Gesù bambino e si propone come rappresentazione di un vero e proprio percorso di fede e di vita. Sul simbolismo degli elementi del presepio molti si sono soffermati...

La grotta 
La grotta: archetipo del grembo materno, quasi onnipresente nei miti di origine, e il luogo della nascita, della rigenerazione, dell'iniziazione, È il simbolo del cosmo e il passaggio che porta al cielo. È il luogo che permette al seme di germogliare, la fucina del nutrimento dell'umanità.
Il bue e l'asino 
Il bue e l'asino: il primo, forte, paziente, instancabile e buono, è la cavalcatura dei saggi; il secondo, testardo e ignorante, rappresenta l'istinto materiale che occorre soggiogare.

I pastori nel presepe
I pastori: vegliano, vigilano e, dal momento che sono nomadi, seguono il loro compito senza attaccarsi a cose e luoghi.

La notte di Natale 
Mezzanotte: è un'ora magica, finisce un giorno, ne inizia un altro. È un momento simbolico che segna il passaggio da un ciclo a un altro.
A mezzanotte nasce il Bambino e noi lo deponiamo al centro del presepio.

tratto da: ilnatale.org -  it.wikipedia.org - natale.tipiace.it

Il Presepe 
di Salvatore Quasimodo

Natale. Guardo il presepe scolpito
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.

Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure in legno ed ecco i vecchi
del villaggio e la stalla che risplende
e l'asinello di colore azzurro.


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