"Let children get lost in their dreams": l'appello è davvero importante, oggi e in questi giorni più che mai. Come ogni anno dal 1954, il 20 novembre l'ONU celebra in tutto il mondo l'Universal Children's Day, ovvero la Giornata Mondiale per l'Infanzia dedicata ai diritti universali dei minori.
Quest'anno a rispondere alla chiamata arriva immancabile anche Fabrica, che in collaborazione con l'UNRIC - l’Ufficio Europeo delle Nazioni Unite - presenta la sua nuova campagna video, realizzata da Gastón Lisak, dedicata ai bambini ma sopratutto ai loro sogni e i loro desideri, in vista di un unico e grande obiettivo: il futuro. Il risultato, è un video on air sul canale ufficiale di Fabrica e dell' United Nations Regional Information Centre ma anche a prova di videowall in città, proiettato infatti sulle Live Windows dei flagship store Benetton di Milano, Monaco, Barcellona, Londra e Tianjin.
La Giornata internazionale per i diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza celebra la data in cui la Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia venne approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, il 20 novembre 1989.
Ogni anno, il 20 novembre, si ricorda questa data in quasi tutti i paesi del mondo.
Quando fu approvata, analisti e osservatori definirono la Convenzione come una delle più importanti conquiste del diritto internazionale degli ultimi anni del Novecento. Riconoscendo ufficialmente i bambini come persone, e quindi sullo stesso piano di tutti gli altri componenti della società, il trattato diede gli strumenti e le spinte necessarie a molti paesi del mondo per modificare i loro ordinamenti e per approvare leggi orientate a una maggiore tutela dei minorenni. Portò alla realizzazione di leggi per vietare le punizioni corporali, alla creazione di sistemi di giustizia minorile che fossero distinti e separati da quelli degli adulti, e all'istituzione di sistemi di controllo e verifica della effettiva tutela dei bambini. Molti ordinamenti approvarono anche leggi per sanzionare con maggiore efficacia i genitori che abbandonano i figli o che compiono abusi su di loro.
I diritti garantiti dalla Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia sono raccolti in un documento onnicomprensivo senza distinzioni né suddivisioni perché ogni articolo è di uguale importanza, indivisibile, correlato agli altri e interdipendente.
La Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia è stato il primo strumento di tutela internazionale a sancire nel proprio testo le diverse tipologie di diritti umani: civili, culturali, economici, politici e sociali, nonché quelli concernenti il diritto internazionale umanitario.
Il testo contiene anche articoli rivolti alla protezione contro l'abuso e lo sfruttamento e si impegna a far sì che il bambino faccia valere il proprio pensiero.
Il primo articolo con cui si apre il Documento recita «ai sensi della presente Convenzione si intende per bambino ogni essere umano avente un'età inferiore ai 18 anni» e prosegue mettendo in luce dibattiti e compromessi riguardo alla protezione del bambino prima della nascita.
Gli articoli della Convenzione possono essere raggruppati in quattro categorie in base ai principi guida che informano tutta la Convenzione.
I quattro principi fondamentali della Convenzione sono:
- Principio di non discriminazione: sancito all'art. 2, impegna gli Stati parti ad assicurare i diritti sanciti a tutti i minori, senza distinzione di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione del bambino e dei genitori;
- Superiore interesse del bambino: sancito dall'art. 3, prevede che in ogni decisione, azione legislativa, provvedimento giuridico, iniziativa pubblica o privata di assistenza sociale, l'interesse superiore del bambino deve essere una considerazione preminente;
- Diritto alla vita, sopravvivenza e sviluppo: sancito dall'art. 6, prevede il riconoscimento da parte degli Stati membri del diritto alla vita del bambino e l'impegno ad assicurarne, con tutte le misure possibili, la sopravvivenza e lo sviluppo;
- Ascolto delle opinioni del bambino: sancito dall'art. 12, prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i procedimenti che li riguardano, soprattutto in ambito legale. L'attuazione del principio comporta il dovere, per gli adulti, di ascoltare il bambino capace di discernimento e di tenerne in adeguata considerazione le opinioni. Tuttavia, ciò non significa che i bambini possano dire ai propri genitori che cosa devono fare. La Convenzione pone in relazione l'ascolto delle opinioni del bambino al livello di maturità e alla capacità di comprensione raggiunta in base all'età.
Fonti: marieclaire.it
wikipedia.org
ilpost.it