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La tartaruga ingrata (fiaba nigeriana)


Arrivate al banchetto la tartaruga e la capra si accorsero che non si erano portate i piatti da casa, come invece avevano fatto gli altri animali, e che così non avrebbero potuto mangiare tutte quelle leccornie. La capra si offrì di correre a casa per andare a prendere i piatti e così si avviò di corsa per la strada più breve. Nel frattempo la tartaruga, che moriva di fame, pensò che se avesse aspettato la capra tutto il cibo sarebbe finito, e così si fece prestare un piatto dalla sua amica lepre. Con grande avidità si mangiò tre piatti di zuppa e rimase in attesa delle altre portate dimenticandosi della capra che nel frattempo era arrivata a casa. Al suo ritorno la capra trovò solo piatti vuoti e delusa si sedette su un tronco d´albero. La tartaruga sorridendo le disse di essere stata un pò più fortunata e che la lepre aveva condiviso con lei il suo piatto. Quando la capra rimproverandola le disse che avrebbe potuto lasciarle da parte qualcosa, la tartaruga rispose che di cibo ce ne era davvero poco. La capra si accorse che l´amica non diceva la verità ma non volle litigare davanti a tutti e così tacque a malincuore. Quando fu portato in tavola il vino la capra e la tartaruga si accorsero di aver lasciato a casa anche i bicchieri, ma la povera capra, che aveva tanto corso, aveva davvero sete e così decise di rifare un´altra volta la strada per andare a prendere i bicchieri facendosi però promettere dall'amica che le avrebbe lasciato un pò di vino. Ma quando il leone fece portare in tavola il frizzante vino di palma la tartaruga si dimenticò ben presto della promessa fatta e andò mendicando un sorso di vino dagli altri animali. Anche il vino di palma ben presto finì. Quando la capra tornò si accorse della non mantenuta promessa della tartaruga e, sebbene quest´ultima si prodigasse in mille scuse, non le rivolse più la parola. In quel momento il re degli animali propose di affrontarsi tutti in una lotta con la condizione che ogni animale vinto appartenesse al suo vincitore e lo dovesse servire. La capra, piena di rabbia, si lanciò con slancio nella mischia e batté un gran numero di animali. La tartaruga, dal suo canto, perse subito il suo primo incontro con la iena e iniziò a piagnucolare con la capra convincendola di liberarla dalla prepotenza della iena. La capra, che aveva un buon cuore, la liberò, facendo scambio con la iena con una delle sue sconfitte. Quando la capra decise di tornare a casa con tutti gli animali che aveva sconfitto la tartaruga le propose di passare dai suoi genitori i quali, contenti di sapere che la capra aveva liberato la loro figliola dalla iena, l´avrebbero ricoperta di cibo e regali. La capra si fece convincere ma quando arrivarono al villaggio la tartaruga iniziò a colpevolizzare la capra davanti ai suoi genitori dicendo che tutti quegli animali li aveva sconfitti lei e che la capra glieli aveva rubati. La povera capra, senza che le fu concesso di aprire bocca, fu portata davanti al re il quale decise di rispedire la capra a casa senza i suoi animali. Fu così che la tartaruga ingrata se ne andò per il mondo con i suoi animali e fondò un villaggio dove fino alla morte regnò su tutti con crudeltà.