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Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti


"Tra le varie versioni delle classiche fiabe questa è veramente molto carina..."


E se Cappuccetto rosso in fondo fosse uno spirito ribelle che mal sopportava il bosco? E se il lupo con le grandi mani, i grandi occhi e le grandi orecchie si fosse mascherato da nonna solo per spirito giornalistico? Insomma, se la favola di Cappuccetto rosso non fosse come sempre ce l'hanno raccontata?

Ecco quindi che con "Cappuccetto e gli insoliti sospetti" veniamo a conoscere le vere storie di quei personaggi le cui gesta si narrano da generazioni. La piccola, la nonna, il lupo e il taglialegna. Nulla è come sembra, a muovere i personaggi del racconto infatti c'era ben più che la ricerca d'appagare un bestiale istinto famelico. A provare a rimettere a posto i pezzi di questo intricato puzzle ci penserà il detective Nicky Zampe. Incrociando le testimonianze dei quattro protagonisti infatti...
Se Shrek in maniera trasversale aveva attraversato e parodiato personaggi, favole e fiabe della fantasia collettiva, questo film (scritto e diretto dai due fratelli Cory e Todd Edwards assieme a Tony Leech) parte da una delle più celebri storie per citare e rianalizzare in maniera ironica molti degli stereotipi della cultura favolistica dove nulla è come sembra. A farne le spese non solo storie come quella dei tre porcellini, ma anche gli stessi cartoni animati. E così abbiamo una versione ulteriormente schizzata dello Scrat di "L'era Glaciale", cadute alla "Willy il coyote" e un finale che tanto ricorda "Chi ha incastrato Roger Rabbit?". Altre citazioni: "Matrix", "Mission impossibile", "Scappo dalla città", "Fletch-un colpo da prima pagina" e soprattutto "xXx".

Una costruzione narrativa a ritroso (si parte dal finale per ricomporre il caso) che costruisce la propria struttura sull'unità di spazio, di luogo e sull'utilizzo del flashback.
Ne esce fuori un lavoro divertente, che strizza l'occhio al noir ed al pubblico adulto, senza perdere di vista il giudizio del bambino: molti raccordi narrativi sono cantati, i "disegni" si rifanno all'estetica del videogame e nessuna parolaccia o situazione equivoca. Comicità fatta forse più di sorrisi che di risate di pancia, con il personaggio della capra canterina però che merita la lode quanto a simpatia ed originalità.