Equinozio d'Autunno - 22 settembre
La parola "equinozio" deriva dal latino"equi -noctis" e significa "notte uguale" al dì.
Percorrendo la fascia zodiacale, il sole attraversa ogni anno i quattro punti cardinali chiamati equinozi e solstizi. Questi quattro punti, solstizi ed equinozi, coincidono con le quattro feste dette cardinali: Natale, Pasqua, S. Giovanni e San Michele, feste istituite dagli Iniziati per ricordare agli uomini che in quelle date il sole immette nell'universo delle forze particolarmente potenti, forze che gli uomini, se coscienti, hanno la possibilità di utilizzare per la loro evoluzione.
L'invio di tali forze è organizzato e regolato da grandi spiriti che hanno ai loro ordini molti altri spiriti di minore importanza, incaricati di distribuire le energie sulla superficie del pianeta. Una moltitudine di spiriti si dedica a questa attività. Non bisogna pensare che, in natura, tutto si produca meccanicamente; non è così, ogni cambiamento è dovuto all'opera di entità incaricate di occuparsi dei minerali o dei vegetali, degli animali o degli uomini. Il 22 settembre ha luogo l'equinozio d'autunno, al quale presiede l'Arcangelo Michele. Il sole entra nel segno della Bilancia, dando così inizio a un nuovo ciclo. I frutti cadono dagli alberi, abbandonano i loro involucri, mentre i semi vengono selezionati per essere consumati o conservati; più tardi essi saranno piantati nella terra affinché il ciclo ricominci.
L'autunno astronomico nell'emisfero boreale ha inizio il giorno dell'equinozio d'autunno, il 22 o il 23 settembre e termina il 21 o il 22 dicembre. Avvicinandoci a questo periodo la parte illuminata e le ore di luce diminuiscono. Il 22 o il 23 settembre (in base al giorno dell'equinozio d'autunno) i raggi del sole sono perpendicolari all'equatore e il circolo d'illuminazione passa per i poli.
Il giorno dell'equinozio d'autunno, su tutta la Terra abbiamo esattamente dodici ore di sole e dodici ore di buio. La linea che divide l'emisfero illuminato da quello immerso nell'ombra passa oggi dai meridiani, uno dopo l'altro, a motivo della rotazione terrestre. La Terra risulta divisa in due, come sempre, da questa linea, da questo confine. In questo giorno esso passa esattamente sul meridiano, e passa anche dai due Poli. Il Polo Nord entra nella notte per sei mesi - ma soltanto il punto esatto del Polo Nord, ricordiamolo - mentre il Polo Sud entra nel lunghissimo giorno, che durerà pure sei mesi.
Invece, all'Equatore, il sole al mezzogiorno astronomico raggiunge lo zenith, cioè il punto più alto sulla volta celeste, esattamente sulla verticale dell'osservatore.
Dal giorno dell'equinozio d'autunno e fino al solstizio d'inverno, 21 dicembre, i punti di contatto del disco solare con il nostro orizzonte si sposteranno lentamente verso sud. Il sole descriverà durante il giorno sempre di più un arco minore, sulla volta celeste, e tenderà a raggiungere, giorno dopo giorno, il punto più basso sull'orizzonte, al momento del mezzogiorno astronomico.
Il 21 dicembre raggiungerà questo punto; si invertirà il cammino, e i punti dell'alba e del tramonto si sposteranno insensibilmente verso nord. E così via.
Nell'emisfero australe tutto avviene a rovescio: lì l'inverno inizia il 21 giugno, e l'estate il 21 dicembre.
Il 21 dicembre raggiungerà questo punto; si invertirà il cammino, e i punti dell'alba e del tramonto si sposteranno insensibilmente verso nord. E così via.
Nell'emisfero australe tutto avviene a rovescio: lì l'inverno inizia il 21 giugno, e l'estate il 21 dicembre.
- Inizia l'autunno nell'emisfero boreale e la primavera in quello australe.
- Al polo Nord inizia la notte polare, mentre al polo Sud il giorno polare.
- La durata del giorno e quella della notte sono uguali.
- Il Sole sorge e tramonta rispettivamente ad Est e ad Ovest e passa per l'equatore celeste (punto della Bilancia).
I Celti chiamavano l'Equinozio autunnale anche col nome di Mabon, il giovane dio della vegetazione e dei raccolti. Mabon, indicato col nome di Maponus nelle iscrizioni romano-britanne, era il figlio di Modron, la Dea Madre: rapito tre notti dopo la sua nascita, durante questo tempo, Mabon vive, prigioniero felice, nel mondo magico di Madron, il suo grembo. Grazie a ciò egli potrà rinascere.
La leggenda racconta che egli rimase imprigionato per lunghi anni fino al giorno in cui venne liberato dal Re Artù e dai suoi compagni. Il suo rapimento è l'equivalente celtico del rapimento greco di Persefone: un simbolo evidente dei frutti della terra che sono immagazzinati in luoghi sicuri e poi sacrificati per dare la vita agli uomini.
Mabon è celebrato alla fine del periodo più faticoso dell'anno in cui viene effettuato il secondo raccolto. Il ciclo produttivo e riproduttivo è concluso, le foglie cominciano ad ingiallire e gli animali iniziano a fare provviste in previsione dell'arrivo dei mesi freddi. Generalmente inizia il periodo della caccia. Molte specie migratorie - come le rondini - avviano il loro lungo viaggio verso sud. Il cigno è l'uccello dell'Equinozio in quanto simbolo dell'immortalità dell'anima e guida dei morti nell'aldilà.
E' tempo di bilanci: abbiamo sotto gli occhi ciò che abbiamo seminato durante l'anno, e possiamo constatare quali frutti abbiamo raccolto. Un po' ovunque si tengono feste del raccolto, con abbondanza di cibo e di bevande. C'è grande sollievo, ora che le messi e i frutti sono stati raccolti e immagazzinati. Un tempo, il raccolto costituiva la riserva di provviste da conservare per il sostentamento durante l'inverno. Le divinità; della terra venivano ringraziate per i loro doni, auspicando un futuro ritorno dell'abbondanza negli anni successivi. Queste celebrazioni avevano un'atmosfera di dolce malinconia. Il Dio del Grano era morto, così come moriva il Dio del Sole. Egli viaggiava ora nell'Altro Mondo, discendendo agli inferi per addormentarsi nel grembo della Dea Madre, da dove sarebbe rinato al Solstizio d'Inverno.
Il periodo dell'equinozio d'autunno veniva chiamato anche Michaelmas o Michael Supremo, il giorno dedicato all'arcangelo di fuoco e di luce alter-ego di Lucifero.
Il mese di settembre era anche il periodo in cui si svolgevano i Grandi Misteri di Eleusini, basati sul simbolismo del grano, erano riti religiosi misterici che si celebravano ogni anno nel santuario di Demetra nell’antica città greca di Eleusi. I misteri rappresentavano il mito del ratto di Persefone, strappata alla madre Demetra dal re degli Inferi, Ade, in un ciclo di tre fasi, la "discesa" (la perdita), la "ricerca" e l'ascesa, dove il tema principale era la "ricerca" di Persefone e il suo ricongiungimento con la madre.
Il rito era diviso in due parti: la prima, piccoli misteri, era una specie di purificazione che si svolgeva in primavera, la seconda, grandi misteri, era un momento consacratorio e si svolgeva in autunno. La cerimonia voleva rappresentare il riposo e il risveglio perenne della vita delle campagne. I riti erano in parte dedicati anche alla figlia di Demetra, Persefone, poiché l’alternarsi delle stagioni ricordava l’alternarsi dei periodi che Persefone trascorreva sulla terra e negli inferi.
La festività era esplicitamente indicata nel fitto calendario di festività religiose ateniesi con la formula di "ta Mysteria" traducibile con "cerimonie" o "pratiche segrete".
Questa parola finì per denotare tutte le manifestazioni religiose diffuse in Grecia e Magna Grecia, che prendevano come modello i Misteri Eleusini.
Questa parola finì per denotare tutte le manifestazioni religiose diffuse in Grecia e Magna Grecia, che prendevano come modello i Misteri Eleusini.
Sinonimo di "Mysteria" era "Mistikà" che indicava "le cose indicibili dei misteri" ovvero le segrete pratiche rituali. Infatti i riti, le cerimonie e le credenze erano tenute segrete. Gli iniziati credevano che avrebbero ricevuto la giusta ricompensa dopo la morte.
La distruzione del tempio di Demetra nel 396 d.C. ad opera dei visigoti, cristiani seguaci dell'Arianesimo, sancì la definitiva interruzione delle celebrazioni.
Settembre è inoltre è il tempo per la fabbricazione del vino, dalla raccolta delle uve alla pigiatura e sino alla sua chiusura nel buio delle botti. Il processo della fermentazione delle uve avveniva con procedure che un tempo venivano accompagnate da rituali ben specifici ed era visto come simbolo della trasformazione spirituale che ha luogo durante le iniziazioni e i riti misterici, nel buio dei santuari sotterranei.
Mabon va vista in effetti come una festa iniziatica, rivolta alla ricerca di un nuovo livello di consapevolezza. E' tempo di volgersi all'interiorità: nella parte declinante della Ruota dell'Anno si viaggia dentro noi stessi, entriamo nel tempo del buio per riflettere sui misteri della trasformazione attraverso la morte.
Fonti:
ilcalderonemagico.it
ilcerchiodellaluna.it
ilcerchiodellaluna.it
disinformazione.it
it.wikipedia.org
meteomin.it