Tantissimi anni fa , alle pendici dei monti Pirenei si estendeva il Paese di Mira Mirò, veramente era poco più di un piccolo fazzoletto di terra circondanto da grandi alberi perennemente fioriti, si perchè cari bambini dovete sapere che in questo angolo di Paradiso non esisteva l'inverno e gli abitanti cosi potevano gustare la soave tenerezza dell'aria profumata di rose e di lavanda tutto l'anno.
La natura rigogliosa col suo linguaggio ricco di suoni,aromi e colori faceva si che in questo luogo incantanto,la vita trascorresse con semplicità, nel rispetto dei veri valori di amicizia e amore verso il prossimo per cui ogni singolo componente si sentiva qui particolarmente sereno e nessun pensiero triste faceva capolino nelle menti poichè tutto era bello e pieno di magia.
Uno scintillante ruscello divideva le abitatzioni dal castello reale ove risiedevano il Re Ezhel e la Regina Mohar con le due figlie Azul ed Elisee ...Ai margini del maniero si poteva ammirare anche un delizioso bosco dove abitavano sotto agli ombrelli dei funghi gnomi e folletti e inoltrandosi ancora piu' avanti tra il fitto fogliame di sempreverdi era situata la grotta del Grande Drago guardiano del tesoro dell'eterna felicità, riposto sotto la quercia che separava l'antro dal palazzo delle fate circondato da siepi ricolme di rose di ogni forma e qualità...
Ogni anno in occasione dell'inizio della primavera si teneva una gran festa per celebrare il sole e la fertilità della valle,tutto il popolo allora si radunava nei giardini della reggia danzando e snocciolando i sacri riti propiziatori affinchè al regno venisse concesso un erede maschio, questo onde assicurare pace e stabilità con i paesi limitrofi,la dolce regina donna pia e costumata col passar del tempo diventava infatti sempre piu' malinconica e ormai disperava d'assicurare la tanto agognata discendenza al marito ma quell'anno alla vigilia dell'avvenimento, avverti quasi un presentimento che forse il suo desiderio si sarebbe avverato , cosi lieta partecipò alla generale euforia impegnando le ore antecedenti la festività con la composizione di ghirlande per la maggior parte costituite da leggiadre corolle di rose ...
Finalmente giunse il giorno tanto atteso, naturalmente erano presenti anche le Fate molto amate dalla popolazione locale per via della loro bontà ...
E mentre la sovrana recitava la preghiera allo Spirito creatore di tutte le cose, predissero a ella che presto avrebbe generato il terzo figlio poi facendo tintinnare i loro campanellini eseguirono l'incantesimo necessario a realizzare l'evento...
Mohar con un sussurro imbarazzato le ringraziò, rinnovando loro l'invito a rincontrarsi in occasione della nascita del figlio ...Poco tempo dopo difatti scopri di essere incinta e con gran gioia annunciò allo sposo la bella notizia. Dopo qualche mese durante una notte ove l'alito del vento sibilando faceva stormire le foglie sui rami e il luccicchio delle stelle era nascosto alla vista d'ognuno a causa della presenza di grossi banchi di nuvole che rendevano l'armosfera del posto inquietante e misteriosa venne al mondo il tanto sospirato figlio maschio a cui fu posto il nome di Jahir ...la nascita dell'erede maschio fu accolta nel paese e interpretata come una benedizione divina ...
Si riaprirono per ciò le porte del castello a ogni abitante della valle compresi gli gnomi, gli elfi e le fate.
Ognuno portava con sè un dono pure i poveri non si erano presentati a mani vuote.
Le fate e gli spiriti del bosco s'inchinarono per ultimi innanzi alla culla del neonato, la fata dei fiori fece dono della Bellezza, quella delle acque della perpetua giovinezza infine la fata del cielo stava per porgere il suo presente quando la strega del vicino villaggio fece, non invitata da alcuno, il suo ingresso e minacciosa si rivolse con voce stridula all'infante ...
"Crescerai bello, sano e forte, benvoluto e ammirato da tutti fino alla data del tuo quindicesimo compleanno per nessun motivo potrai cogliere le rose che circondano la caverna del Dragone, se non ubbidirai morirai e niente potrà salvarti ..."
Detto fatto svanì avvolta da una nuvola di fumo nerastro...La fata del cielo per attenuare il maleficio fece dono al fanciullo dell'immortalità non poteva annullare del tutto la potenza del sortilegio ma almeno ridurne i malefici effetti...Sgomenta tutta la corte cercava di confortare i sovrani il quale attoniti fissavano ancora il punto in cui la malvafia stega era sparita...
Passarono gli anni e il principe come predetto crebbe bello, saggio e buono, amava molto gli animali e si dedicava con impegno alla coltivazione di piante officinali da cui ricavava unguenti e tisane per curare la sua gente ... Il re aveva dato ordine di recidere tutte le rose coltivate nei viali e nei giardini del Regno, cercando in tal maniera di salvare il figlio dal malefico incantesimo gettato dalla strega. Venne purtroppo il giorno del suo quindicesimo genetliaco e stranamente quella mattina il ragazzo si sentiva triste non c'era un motivo plausibile a questo stato d'animo quando si ritrovò a imboccare il sentiero per il bosco e a un certo punto osservando i vividi riflessi dell'aurora ricamare archi di luce tra i rami degli amberi secolari si senti afferrare da un un spiegabile sensazione di smarrimento, era come se improvisamente avesse perso la cognizione del tempo e dello spazio e ogni cosa stava li inerte,compresa la soffice brezza che solitamente disegnava leggere onde tutti'intorno...
Nel frattempo, giunto alle soglie della caverna rimase estasiato alla vista delle splendide rose dalle intense tonalità e fragranze che rigogliose crescevano nelle vicinanze
"Oh quanta bellezza , esclamò stupefatto ! Chissà forse potrei coglierne qualcuna e portarla con me
di certo la mia augusta madre e le mie dolci sorelle ne sarebbero felici "
e prontamente s'apprestò a metter in atto il suo proposito..
Ma non appena la sua mano venne a contatto con i petali del fiore , egli cadde al suolo e in apparenza morto,però visto che gli era stato concesso il dono dell'immortalità era soltanto sprofondato in un lungo sonno...
Frattanto a corte il Re e la Regina accortisi della scomparsa del figliuolo avevano allertato le guardie per andarlo a cercare ...Dopo molte ore fu ritrovato esanime con la rosa ancora stretta nel palmo
Fu interrogato l'oracolo delle rocce e dei silenti muschi, in modo da trovare un antidoto al sortilegio
e il vecchio saggio attingendo a tutti i suoi poteri cosi profetizzò:"Dovete entrare nella caverna del Grande Dragone e rapire una scaglia della sua corteccia, infine sfregarla sulle dita offese in tal maniera vostro figlio si desterà non ricordando più nulla di quanto oggi accaduto e sarà immune all'incantensimo a lui rivolto...
Ezhel udito il responso senza esitazione si apprestò a varcare l'ingresso della spelonca , fortunatamente il Dragone dormiva, lesto sfilato lo stiletto che portava infisso nella cintura velocemente tagliò la preziosa scaglia e in gran fretta usci dal buio anfratto...Per fortuna il Grande Drago non si era destato altrimenti si che sarebbero stati guai seri e raggiunto il luogo in cui il principe giaceva addormentato,vigorosamente passò la scaglia sui suoi polpastrelli, aprendo gli occhi il giovine si meravigliò di tutta quella moltitudine radunata li...
Naturalmente non ricordava nulla di quanto successo e abbracciando i genitori si accorse di tenere ben salda dentro al pugno, una meravigliosa rosa corallina con tono solenne rivolgendosi alla Regina,disse:
"Madre ho colto questo fiore a me sconosciuto per fartene omaggio in questo posto ce ne sono tantissimi
desideravo prenderene qualcuno per piantarlo nei giardini reali affinchè tutti possano ammirarne la bellezza e avvertirne l'aroma ...
La Regina commossa rispose :
"Prendine pure quante ne desideri Figlio mio e sia premiato il tuo buon cuore poichè hai sempre un pensiero gentile per tutti e le tue azioni sono rivolte al bene del nostro popolo coltiverai tu stesso queste soavi corolle ...
Da oggi sarai conosciuto come Il Principe delle rose, questi fiori diverranno l'emblema del nostro regno ogni Primavera al loro sbocciare, ricorderemo questo giorno lieto e in compagnia dello sposo e dei figli lentamente s'avviò in direzione del maniero spargendo petali di rosa per i dintorni.
Fu interrogato l'oracolo delle rocce e dei silenti muschi, in modo da trovare un antidoto al sortilegio
e il vecchio saggio attingendo a tutti i suoi poteri cosi profetizzò:"Dovete entrare nella caverna del Grande Dragone e rapire una scaglia della sua corteccia, infine sfregarla sulle dita offese in tal maniera vostro figlio si desterà non ricordando più nulla di quanto oggi accaduto e sarà immune all'incantensimo a lui rivolto...
Ezhel udito il responso senza esitazione si apprestò a varcare l'ingresso della spelonca , fortunatamente il Dragone dormiva, lesto sfilato lo stiletto che portava infisso nella cintura velocemente tagliò la preziosa scaglia e in gran fretta usci dal buio anfratto...Per fortuna il Grande Drago non si era destato altrimenti si che sarebbero stati guai seri e raggiunto il luogo in cui il principe giaceva addormentato,vigorosamente passò la scaglia sui suoi polpastrelli, aprendo gli occhi il giovine si meravigliò di tutta quella moltitudine radunata li...
Naturalmente non ricordava nulla di quanto successo e abbracciando i genitori si accorse di tenere ben salda dentro al pugno, una meravigliosa rosa corallina con tono solenne rivolgendosi alla Regina,disse:
"Madre ho colto questo fiore a me sconosciuto per fartene omaggio in questo posto ce ne sono tantissimi
desideravo prenderene qualcuno per piantarlo nei giardini reali affinchè tutti possano ammirarne la bellezza e avvertirne l'aroma ...
La Regina commossa rispose :
"Prendine pure quante ne desideri Figlio mio e sia premiato il tuo buon cuore poichè hai sempre un pensiero gentile per tutti e le tue azioni sono rivolte al bene del nostro popolo coltiverai tu stesso queste soavi corolle ...
Da oggi sarai conosciuto come Il Principe delle rose, questi fiori diverranno l'emblema del nostro regno ogni Primavera al loro sbocciare, ricorderemo questo giorno lieto e in compagnia dello sposo e dei figli lentamente s'avviò in direzione del maniero spargendo petali di rosa per i dintorni.