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Scopriamo la Nebbia


Definizione della nebbia

La nebbia è il fenomeno meteorologico per il quale una nube si forma a contatto con il suolo. È costituita da goccioline di acqua liquida o cristalli di ghiaccio sospesi in aria. A causa della diffusione della luce solare da parte dell'acqua in sospensione, la nebbia si manifesta come un alone biancastro che limita la visibilità degli oggetti.

Secondo l'Organizzazione meteorologica mondiale, l'espressione nebbia (indicata FG, dall'inglese fog) si applica quando la visibilità è inferiore ai 1000 metri. Per visibilità da 1000 a 5000 metri si usa foschia (indicata BR, dal francese brume).

Perché non si vede quando c'è la nebbia

La nebbia non fa vedere perché disperde i raggi luminosi. In condizioni normali, l’occhio percepisce l’immagine di un oggetto perché questo riflette una parte della luce che lo colpisce. La luce riflessa giunge all'occhio in modo da formare sulla retina un’immagine corrispondente punto per punto all'oggetto. 

La nebbia è una sospensione di finissime goccioline d’acqua che diffondono la luce, cioè la deviano in tutte le direzioni. Se le goccioline sono poche, come nel caso di foschia, si perde poca visibilità perché la deviazione della luce è minima. 

Con nebbia densa, invece, un raggio luminoso subisce molte deviazioni e l’occhio non riesce a ricostruire efficacemente l’immagine.

Che cos'è la nebbia

La nebbia, all'apparenza, sembra fumo. In realtà è formata da piccolissime goccioline d'acqua (diametro medio 40 micron circa), sospese nell'aria. Una concentrazione di minuscoli cristalli. In fondo non è altro che un insieme di fitte nuvole stratificate che si formano a livello del suolo. 

L'unica differenza con le nubi consiste nella formazione. 

Infatti, mentre le nubi si formano quando l'acqua sale, si raffredda e si condensa (passaggio dell'acqua dallo stato aeriforme a quello liquido), la nebbia fa la sua comparsa quando l'aria si raffredda, si condensa e si trasforma in vapore acqueo a contatto con un suolo più freddo. Il vapore acqueo contenuto nell'aria è direttamente proporzionale alla temperatura. Ovvero: più una massa d'aria è calda, maggiore è la quantità di vapore acqueo che può contenere.

Ed è per questo motivo che la nebbia tende a formarsi durante le ore notturne e del primo mattino: le più fredde della giornata. La nebbia si forma sempre su superfici umide: stagni, paludi, corsi d'acqua, fiumi oppure superfici ancora bagnate a causa di piogge recenti, sono il suo ambiente ideale.

Essendo poi formata da goccioline d'acqua, la nebbia, che può assumere sfumature diverse, dal bianco al grigiastro, facilmente viene trasportata e "allargata" anche sulle zone circostanti. Lo spessore di uno strato di nebbia dipende dal rimescolamento delle correnti d'aria. In una condizione senza correnti la condensazione coinvolge solo lo strato più vicino al suolo. Affinché la nebbia possa avere uno spessore più grande e una maggiore estensione è necessario che si sviluppi un leggero movimento dell'aria.

La foschia

La foschia è una nebbia meno fitta. Perlopiù rimane bassa, a poche decine di centimetri dal suolo, tanto da non provocare, in realtà, grossi problemi di visibilità. E' più fitta vicino al terreno perché é questo a raffreddare l'aria.