Partite, ragazzi, senza libri, e portate con voi solo reticelle per farfalle, palle di gomma, bambole, secchielli, palette per scavare la sabbia e innalzare castelli sulla riva del mare.
E per un mese almeno non pensate ad altro che a giocare, e la sera, poiché le sere del mese di giugno sono piene di lucciole, raccoglietene molte in scatoline trasparenti, e andate con essere in giro per i prati come portaste una lampada, la lampada più bella che si possa immaginare, una lampada viva.
Finiti i vostri giochi, prima di andare a letto, aprite la scatolina e liberate le piccole stelle che vi sono dentro.
La sera dopo, ritorneranno spontaneamente nella scatola e torneranno a formare la lampada che illumina i vostri giochi.
Dopo un mese di vita senza pensieri, fatta di castelli di sabbia, di aquiloni e di lampade vive, pregate il vostro papà di regalarvi qualche libro. Ma non libri di scuola. Libri di racconti e di favole. E ogni tanto leggetene qualche pagina.
Ma, sempre, il maggior tempo passatelo a giocare.
E, di tanto in tanto, sapete, per non perder l'esercizio dello scrivere, che cosa dovete fare?
Mettete sulla carta il racconto di una bella giornata trascorsa, d'una gita, d'un gioco, d'un'avventura.