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La fata nannona (di Barbara Sanaldi)


C’era un volta, tanto tanto tempo fa in un paese lontano, una fata di nome Nannona. Era piccola e delicata, i lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri, ma soprattutto una bacchetta magica davvero speciale, tutta d’oro e d’argento, con la quale andava in giro per il mondo a portare la nanna ai bambini. Con la sua bacchetta toccava delicatamente le spalle ai bimbi: “Sono la fata Nannona - diceva in un sussurro - adesso ti tocco giù, e la nanna fai tu”

A quel tempo però esisteva anche una strega cattiva, la strega Roberta, da sempre gelosa di Nannona. Roberta voleva la bacchetta magica, la voleva disperatamente ed un brutto giorno escogitò un trucco per riuscire a rubarla. Con una magia si trasformò in una bimba e poi aspettò l’arrivo di Nannona. 

Quando la fata arrivò e fece per toccarle la spalla con la bacchetta, con una mossa velocissima la afferrò e poi svanì nel nulla, con uno sbuffo di fumo, portandosi via la bacchetta magica. Nannona era disperata, adesso i bambini del mondo non avrebbero più potuto fare la nanna. La fata piangeva e piangeva, pensando ad un modo per riprendersi la bacchetta. 

Per fortuna, la sentirono due furbi topolini, Nino e Nina. Uscirono dalla loro casetta e si fecero spiegare cos'era successo. Nannona, tra i singhiozzi, raccontò loro ogni cosa. 

“Non ti preoccupare - dissero in coro Nino e Nina - ci penseremo noi”. E si avviarono verso il grigio castello della strega Roberta. Qui arrivati, si nascosero in un buchetto nel muro e spiarono Roberta che si pavoneggiava davanti ad uno specchio con la sua bella bacchetta rubata. I due topolini aspettarono pazienti che Roberta si stancasse. Quando finalmente la strega decise che era ora di andare a mangiare, appoggiò la bacchetta su una cassapanca, sicura che nessuno l’avrebbe potuta prendere. Ma i due furbi topini, quatti quatti e silenziosi come solo i topolini sanno essere, l’afferrarono veloci e scapparono via. 

Quando Roberta, tra urla e schiamazzi, fulmini e fiamme, si accorse che la bacchetta era sparita, loro erano ormai lontani. Tornarono così dalla fata Nannona che li accolse felice. “Eccoci qua - dissero - hai visto che tutto si è risolto?”. E la fata, per ricompensarli, regalò loro una scorta di formaggio per un anno intero, e poi tornò a fare il suo giro nel mondo, per portare la nanna a tutti i bimbi stanchi.