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25 Aprile


“Noi siamo il nostro passato”
Il filosofo Henry Bergson riteneva che l'identità personale si fondasse sul recupero del proprio passato, attraverso l'attivazione dei meccanismi della memoria.
Molti letterati, filosofi, artisti e scienziati convengono nel ritenere inconcusso e incontrovertibile l'importanza del ricordo nella ricostruzione della storia collettiva, nella formazione dell'identità di un popolo o individuale.

Il 25 aprile ha diversi nomi: Festa della Liberazione, Anniversario della liberazione d’Italia, anniversario della Resistenza. Diciamo che il concetto appare abbastanza chiaro: festeggiato in Italia il 25 aprile, vuole rappresentare uno dei giorni cardini della storia della Repubblica Italiana, ovvero la fine dell’occupazione nazifascista avvenuta proprio il 25 aprile 1945, al termine della Seconda Guerra Mondiale.

Il primo governo istituì provvisoriamente la festa solo per il 1946, mentre fu la legge n. 260 del 27 maggio 1949 a stabilirne la cadenza annuale, con tanto di testuali parole ‘Sono considerati giorni festivi, agli effetti della osservanza del completo orario festivo e del divieto di compiere determinati atti giuridici, oltre al giorno della festa nazionale, i giorni seguenti:… il 25 aprile, anniversario della liberazione;…’.

Convenzionalmente fu scelta questa data perché il 25 Aprile 1945 fu il giorno della liberazione di Milano e Torino, in realtà la liberazione delle città del nord Italia erano cominciate già da alcuni giorni. La Liberazione mette così fine a venti anni di dittatura fascista ed a cinque anni di guerra; simbolicamente rappresenta l’inizio di un percorso storico che porterà al referendum del 2 giugno 1946 per la scelta fra monarchia e repubblica, quindi alla nascita della Repubblica Italiana, fino alla stesura definitiva della Costituzione.

Ma cosa si intende esattamente con la parola "Resistenza"?

La Resistenza italiana, comunemente chiamata Resistenza, anche detta Resistenza partigiana, fu l’insieme di movimenti politici e militari che si opposero al nazifascismo.

In Italia importanti azioni di resistenza si svolsero a partire dal 1943.Vediamo il contesto storico in cui nacque la Resistenza.

Nel Luglio del 1943 gli angloamericani sbarcarono in Sicilia,determinando il crollo del regime fascista (25 Luglio); Mussolini fu arrestato per ordine del re e il governo venne affidato al generale Badoglio; nell’Italia settentrionale, occupata dai tedeschi, Mussolini, da essi liberato, diede vita il 23 settembre a un regime neofascista repubblicano (Repubblica Sociale Italiana) con sede a Salò, mentre nell’Italia occupata dagli alleati fu formato il "regno del sud" che dichiarò guerra alla Germania. 

Nell’Italia dominata dai nazifascisti, che misero in atto sanguinose repressioni, venne formato il Comitato di Liberazione Nazionale, un organismo clandestino formato a Roma il 9 settembre 1943, che riuniva i partiti antifascisti.

Forte dell’alleanza tra il governo Badoglio e gli angloamericani e di un crescente consenso popolare alla lotta contro i tedeschi e le forze fasciste repubblicane, la Resistenza nell’Italia settentrionale e in parte nell’italia centrale reclutò i suoi membri in tutte le forze politiche e in tutti gli strati sociali, configurandosi sempre più nettamente come un movimento di ribellione popolare interclassista diffuso sia nelle campagne (dove era più numeroso) sia nelle città.

L’unità militare di base era la brigata, composta da 100-300 uomini e di solito connotata in base all’affiliazione politica.

Anche le donne rappresentarono una componente fondamentale per la Resistenza, esse lasciarono i loro ruoli di mogli e di madri e lottarono per riconquistare la libertà e la giustizia del proprio paese ricoprendo funzioni di primaria importanza.

Nella primavera del 1945 l’offensiva partigiana si affiancò al’ultima offensiva alleata, contribuendo notevolmente alla sconfitta dei nazifascisti e liberando la maggioranza delle grandi città del nord prima dell’arrivo degli Alleati.

La Resistenza fu comunque un fenomeno europeo che offrì ovunque agli eserciti Alleati un appoggio essenziale dietro le linee del nemico. In Francia, in Grecia, in Iugoslavia, in Italia e, in misura minore, in diversi altri paesi europei, la Resistenza contribuì quindi militarmente alla sconfitta degli eserciti di occupazione nazifascisti.

La Resistenza dimostrò che i popoli europei non sopportavano l’occupazione tedesca e fascista, che lo spirito di libertà e indipendenza era ancora vivo. In particolare in Italia, dopo il ventennio fascista, essa rappresentò un importante segnale di riscatto al fine di ricostruire una credibilità democratica del nostro paese nel contesto internazionale. La Resistenza costituì una importante esperienza di lotta e partecipazione politica dal basso.

Il 25 Aprile del 1945 si concluse il lungo e tormentato percorso che permise al popolo italiano di riconquistare la libertà, la democrazia, la dignità ed i diritti che erano stati calpestati e distrutti dalla dittatura fascista. Oltre venti anni caratterizzati da persecuzioni, stragi, da leggi liberticide e razziste, culminati negli orrori di una tremenda guerra scatenata assieme all'alleata Germania nazista che provocò nel nostro Paese ed in Europa enormi distruzioni e la morte di decine di milioni di persone. 

Dalla Liberazione è nata la Costituzione della nuova Italia democratica che riconoscere la LIBERTA' come principio fondamentale della vita dello Stato, stabilisce nell'Art. 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali... e  la PACE come valore supremo ed irrinunciabile, da perseguire sempre nei rapporti tra Stati e popoli, all'Art. 11 si afferma: L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa della libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali...

Passano gli anni, cambiano le generazioni, si tende a dimenticare: qualcuno, addirittura, lavora per cancellare il ricordo delle ingiustizie, delle crudeltà e del dolore che afflissero milioni di persone in tutta Europa durante gli anni del nazismo e del fascismo. Ma quel passato è ancora qui, fra di noi, e non può essere negato: quel passato è presente nella nostra Costituzione Italiana, nata dai valori della Resistenza e dell'antifascismo.
Fonti: digilander.libero.it
zanichellibenvenuti.it