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Pesce d'Aprile



Perchè si dice pesce d'aprile? Ecco la storia e la tradizione nel mondo.

Occhio alle spalle, il primo aprile, il giorno degli scherzi e delle notizie incredibili: i pesci d’aprile sono in agguato ovunque. Creduloni e non di tutto il mondo state attenti, siete avvisati. 

Ma come nasce questa strana “festa” che tanto abbiamo temuto soprattutto ai tempi della scuola? Il pesce d’aprile, “poisson d’avril” in Francia, “pescado de abril” in Spagna, conosciuto anche come “April Fool’s day” (che in inglese significa “giorno dei buffoni di aprile”) è una festa dedicata agli scherzi che si celebra, per così dire, oltre che in Italia, anche in Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Brasile fino ad arrivare in Giappone.

Pesce d'aprile origini: il Signore terminata la creazione del mondo tornò in cielo, era il 1 aprile!

Ci sono molte storie sulla nascita di questa bizzarra ricorrenza, tramandata ormai da secoli. Tra le leggende popolari, ne esiste una che narra che la creazione del mondo terminò il 1°aprile e in quel giorno il Signore, finite tutte le cose, tornò in cielo. I primi uomini creati erano come storditi e non sapendo cosa fare si misero a cercare il cibo per sfamarsi e un posto riparato per passare la notte; molti intralciavano le ricerche dei più intraprendenti, finché, in una confusione generale, i più sciocchi furono inviati lontano a prendere cose inesistenti: nasce così da questo aneddoto l’usanza di mandare i creduloni in giro a cercare ciò che non esiste.

L’ipotesi più accreditata fa però risalire l’origine del pesce d’aprile intorno al 154 a.C., quando la data segnava l’inizio dell’anno. Quando la Chiesa soppresse la festa, stabilendo l’inizio dell’anno il primo di gennaio, la vecchia tradizione continuò a sopravvivere tra i pagani, che per questo venivano derisi e scherniti. 

Un’altra ipotesi si rifà invece al rito pagano legato all’antico calendario giuliano, quando il primo di aprile segnava l’inizio del solstizio di primavera. Terminato l’inverno, l’avvento della stagione primaverile segnava il rinnovamento della terra e della vita ed i festeggiamenti divenivano occasione per esprimersi in lazzi, burle e buffonerie. 

Con l’avvento del Cristianesimo le feste pagane furono sostituite da festività religiose al fine di cancellarne usi e tradizioni. Così l’allegria dei festeggiamenti per il primo di aprile fu rimpiazzata della cristianissima Pasqua e le persone che si ostinavano a festeggiare il vecchio rito pagano divennero oggetto di scherno. 

Alcuni studiosi hanno invece ipotizzato come origine del “Pesce d’Aprile” l’età classica, in particolare il mito di Proserpina che dopo essere stata rapita da Plutone, viene vanamente cercata dalla madre, ingannata da una ninfa. 

Collegamenti esisterebbero anche nella festa pagana di Venere, Verticordia, avente comunanze con l’usanza attuale di prendersi gioco degli altri. Andando però avanti nei secoli si arriva al 1° Aprile 1634, quando il Duca Francesco di Lorena, prigioniero del Re Luigi XIII, riuscì a fuggire dal Castello di Nancy nuotando sotto il pelo dell’acqua di un fiume. Si commentò poi che le guardie erano state raggirate da un enorme “pesce”, e da qui la scelta del simbolo della giornata dello scherzo.

Una delle ipotesi più convincente pare sia quella che l’idea di accostare gli scherzi a questa data abbia preso corda durante il regno di Carlo IX di Francia. Verso la metà del XVI secolo, in tutta la Francia le celebrazioni del nuovo anno cominciavano il 25 marzo e finivano una settimana dopo, il 1 aprile appunto. Nel 1564, attraverso il decreto di Roussillon, il re decretò l’adozione del calendario gregoriano facendo diventare così il primo giorno dell’anno il 1 gennaio. La leggenda vuole che molti francesi o contrari a questo cambiamento o che semplicemente se ne dimenticarano, continuarono a scambiarsi regali, festeggiando durante la settimana che terminava con il 1 aprile. Dei burloni però decisero di ridicolizzarli, consegnando regali assurdi, organizzando feste inesistenti, facendo nascere così la tradizione di fare scherzi il primo giorno di aprile.

Insomma, ovunque affondino le sue lontane radici, certo è che le burle del primo di aprile sono ormai un’usanza diffusasi in tutto il mondo: in Italia l’uso di festeggiare il “Pesce d’Aprile” risale alla metà dell’800 quando venne importato dalla Francia. Inizialmente la tradizione degli scherzi si diffuse tra i ceti medio-alti, poi attecchì anche tra il resto della popolazione, trovando la vittima per eccellenza proprio tra le persone semplici, gli ingenui, ai quali si chiedono cose assurde! 

Gli anglosassoni invece connotano questa giornata con l’espressione “april’s fool day“, letteralmente il giorno dello sciocco di aprile, utilizzando la parola fool che secondo qualcuno dovrebbe indicare un folletto di origini medievali. Nella Scozia delle highlands invece, il pesce d’aprile ha una curiosa appendice nel Taily Day, ovvero giorno delle natiche, durante il quale, ci si diverte ad attaccare sulla schiena dei malcapitati gawls (sciocchi) un cartello con la scritta kick me (dammi un calcio). Insomma, un po’ ovunque in Europa e nel mondo quella del “pesce d’aprile” è una leggera evasione, un modo per sdrammatizzare gli eventi e “prendere la vita” con più leggerezza…

Negli Stati Uniti l’usanza è di importazione inglese.

Pescati...nella storia

Quante beffe vengono giocate il giorno del primo aprile! Proviamo a ripercorrere quelle più celebri, che hanno lasciato una traccia nella storia.

Il volo d’uccello a Firenze
La bravata più antica di cui si ha notizia è quella del maestro Buoncompagno da Firenze. Sul finire del XIII secolo questo simpatico personaggio fa sapere al popolo bolognese che il primo aprile avrebbe sorvolato la città usando un congegno di sua invenzione. Tra la popolazione la curiosità è tanta e tutti, nel giorno stabilito, si recano al Monte di Santa Maria per assistere allo strepitoso spettacolo. Puntuale, Buoncompagno si presenta all’appuntamento con un paio di enormi ali ma… un improvviso vento sfavorevole impedisce il volo! Quella che doveva essere una simulazione del volo d’uccello in realtà era un goliardico pesce d’aprile.

La cremazione del mahrajà
Nel marzo 1878 la Gazzetta d’Italia annuncia un’altra strana notizia. Il primo aprile, nel parco delle Cascine, i fiorentini avrebbero potuto assistere alla cremazione di un mahrajà indiano. La curiosità per una cerimonia del tutto sconosciuta in quell’epoca attira una grande folla. Inizia l’attesa, passano le ore ma non arriva nessun carro funebre con la salma dell’indiano da cremare. Poi, all’improvviso, tra i cespugli, si fa strada un gruppo di ragazzi che gridano: "Pesci d’Arno fritti!". Fortunato l’indiano, che non era morto, e beffati i fiorentini che, come raccontano le cronache dell’epoca, si allontanano ammutoliti... facendo gli indiani.

Lo sbarco dei marziani
Lo scherzo più difficile, ma anche uno tra i più riusciti, è quello di Orson Welles. Per il primo aprile 1938 il celebre regista americano progetta uno speciale programma radiofonico. A causa di problemi tecnici, però, non è possibile mandarlo in onda. Ma Welles non si arrende e qualche mese dopo, più precisamente il 30 ottobre, finalmente la radio trasmette "La Guerra dei Mondi": radiocronaca dello sbarco dei marziani. Tra la popolazione è subito panico generalizzato. I centralini radiofonici delle stazioni di polizia e dei giornali vengono invasi da centinaia di telefonate: gli americani vogliono capire cosa stia succedendo. Qualcuno tira fuori la maschera antigas della prima guerra mondiale, tutti scappano terrorizzati nelle strade, prendendo d’assalto autobus e treni. C’è persino chi afferma di averli visti davvero quei marziani. La cronaca della radio, che già all’epoca era considerata - soprattutto tra le masse - un medium di massima fiducia, si trasformatava in una realtà da incubo. L’indomani torna finalmente la calma, ma per le strade si contano danni per milioni di dollari. Il giorno prima non era stato il primo aprile, ma ugualmente il programma di Orson Welles era stata una bella beffa per gli americani.

Gli alberi di spaghetti
Altre tre grandi burle arrivano direttamente dalla Gran Bretagna, dove il quotidiano The Guardian e la tv pubblica BBC, si sono divertiti a comunicare notizie incredibili. La BBC nel 1957, proprio il primo aprile, ha trasmesso un reportage verosimile sulla raccolta degli spaghetti in Svizzera. Ha raccontato cioè che si stavano potando degli alberi che producevano questo tipo di pasta. Qualche anno più tardi, nel 1965, annunciò invece dei test per una nuova tecnologia: Smell-o-vision, che permetteva di trasmettere odori attraverso le onde dell'aria. In tutti e due i casi tanti telespettatori hanno chiamato per saperne di più. Il quotiano The Guardian invece il primo aprile del 1977 ha dedicato qualche pagina alla descrizione dettagliata dell'isola di San Serriffe, peccato che questo stato non esistesse.

Le beffe di Google
Il celebre motore di ricerca Google, non è da meno in quanto a scherzi. Per ben due volte ha gabbato per bene gli utenti di mezzo mondo. Una volta, nel 2007, ha lanciato Google TiSp, una connessione gratuita ad internet che prevedeva l’acquisto di un kit con modem e cavo da inserire nel wc di casa. Tutto supportato da un sito internet. Nel 2008, ha annunciato l'apertura delle iscrizioni per aspiranti astronauti che avessero voluto trascorrere il resto dei giorni su Marte. Una vera e propria ricerca di personale che non è passata di certo inosservata!
Fonte: intrage.it
news.leonardo.it