C’era una bambina golosa. Un giorno di Carnevale la maestra dice alle bambine:
- Se siete buone a finire la maglia, vi do le frittelle.
Ma quella bambina non sapeva fare la maglia, e chiese d’andarsene al camerino. Si chiuse là dentro e ci si addormentò. Quando tornò in scuola, le altre bambine si erano mangiate tutte le frittelle. E lei andò a piangere da sua madre e a raccontarle tutta la storia.
- Sta’ buona, poverina. Ti farò io le frittelle – disse la mamma.
Ma la mamma era tanto povera che non aveva nemmeno la padella.
– Va’ da Zio Lupo, a chiedere se ci presta la padella.
- La bambina andò alla casa di Zio Lupo. Bussò: « Bum, bum, ».
- Chi è?
- Sono io!
- Tanti anni, tanti mesi che nessuno batte più a questa porta! Cosa vuoi?
- Mi manda la mamma, a chiederVi se ci prestate la padella per fare le frittelle.
- Aspetta che mi metto la camicia.
“Bum, bum”.
- Aspetta che mi metto i mutandoni.
“Bum, bum”.
- Aspetta che mi metto i pantaloni.
“Bum, bum»
- Aspetta che mi metto la gabbana.
Finalmente Zio Lupo aperse e le diede la padella.
– Io ve la presto, ma di’ alla mamma, che quando me la restituisce me la mandi piena di frittelle, con una pagnotta di pane e un fiasco di vino.
- Sì, sì, vi porterò tutto.
Quando fu a casa, la mamma le fece tante buone frittelle, e ne lasciò una padellata per Zio Lupo. Prima di sera disse alla bambina:
- Porta le fritelle a Zio Lupo, e questa pagnotta di pane e questo fiasco di vino.
- La bambina, golosa com’era, per strada cominciò ad annusare le frittelle.
- Oh che buon profumino! E se ne assaggiassi una.
E una due tre se le mangiò tutte, e per accompagnarle si mangiò tutto il pane e per mandarle giù si bevve anche il vino. Allora per riempire la padella, raccolse per strada delle polpette di somaro. E il fiasco lo riempì d’acqua sporca. E per pane fece una pagnotta con la calcina di un muratore che lavorava per la strada. E quando arrivò da Zio Lupo gli diede tutta questa brutta roba.
E una due tre se le mangiò tutte, e per accompagnarle si mangiò tutto il pane e per mandarle giù si bevve anche il vino. Allora per riempire la padella, raccolse per strada delle polpette di somaro. E il fiasco lo riempì d’acqua sporca. E per pane fece una pagnotta con la calcina di un muratore che lavorava per la strada. E quando arrivò da Zio Lupo gli diede tutta questa brutta roba.
Zio Lupo assaggia una frittella.
– Puecc! Ma questa è polpetta di somaro!
Va subito per bere il vino per togliersi il sapore di bocca.
– Puecc! Ma questa è acqua sporca!
Addenta un pezzo di pane e:
- Puecc! Ma questa è calcina!
Guardò la bambina con occhi di fuoco e disse:
- Stanotte ti vengo a mangiare!
La bambina corse a casa da sua mamma:
- Stanotte viene Zio Lupo e mi mangia!
La mamma cominciò a chiudere tutti i buchi della casa perché Zio Lupo non potesse entrare, ma si dimenticò di chiudere il camino.
Quando fu notte e la bambina era già a letto, si sentì la voce di Zio Lupo da fuori.
– Adesso ti mangio! Sono vicino a casa!
Poi si sentì un passo sulle tegole:
- Adesso ti mangio! Sono sul tetto!
Poi si sentì un gran rumore giù per il camino:
- Adesso ti mangio! Sono nel camino!
- Mamma, mamma c’è il lupo!
- Nasconditi sotto le coperte!
- Adesso ti mangio! Sono nel focolare!
La bambina si rincattucciò nel letto, tremando come una foglia.
- Adesso ti mangio! Sono nella stanza!
La bambina trattenne il respiro.
- Adesso ti mangio! Sono ai piedi del letto! Ahm, che ti mangio!
E se la mangiò.
E così Zio Lupo mangia sempre le bambine golose!
da Fiabe da far paura -Romagna-