Pierino Pierone era un bambino alto così, che andava a scuola. Per la strada di scuola c'era un orto con un pero, e Pierino Pierone ci s'arrampicava a mangiar le pere. Sotto il pero passò la Strega Bistrega e disse:
Con la tua bianca manina,
Ché a vederle, son sincera,
Sento in bocca l'acquolina!
Pierino Pierone pensò: «Questa si sente l'acquolina in bocca perché vuole mangiare me, non le pere», e non voleva scendere dall'albero. Colse una pera e la buttò alla Strega Bistrega. Ma la pera cascò per terra, proprio dov'era passata una mucca e aveva lasciato un suo ricordo.
La Strega Bistrega ripeté:
Pierino Pierone dammi una pera
Con la tua bianca manina,
Ché a vederle, son sincera,
Sento in bocca l'acquolina!
Ahimè Pierino Pierone
Pesi come un pietrone!
disse, e andò a casa. L'uscio era chiuso e la Strega Bistrega chiamò sua figlia:
Vieni giù e apri il portone
E prepara il calderone
Per bollire Pierino Pierone.
Margherita Margheritone aprì e poi mise sul fuoco un calderone pieno d'acqua. Appena l'acqua bollì, la Strega Bistrega ci vuotò dentro il sacco. - Plaff! - fece la pietra, e sfondò il calderone; l'acqua andò sul fuoco e tutt'intorno e bruciò le gambe alla Strega Bistrega.
Mamma mia cosa vuol dire:
Porti i sassi da bollire?
disse Margherita Margheritone. E la Strega Bistrega saltando per il bruciore:
Figlia mia, riaccendi il fuoco,
Io ritorno qui tra poco.
Cambiò vestito, si mise una parrucca bionda, e andò via col sacco.
Pierino Pierone invece d'andare a scuola era tornato sul pero. Ripassò la Strega Bistrega travestita, sperando di non esser riconosciuta, e gli disse:
Pierino Pierone dammi una pera
Con la tua bianca manina,
Ché a vederle, son sincera,
Sento in bocca l'acquolina!
Ma Pierino Pierone l'aveva riconosciuta lo stesso e si guardava bene dallo scendere:
Non do pere alla Strega Bistrega
Se no mi prende e nel sacco mi lega.
E la Strega Bistrega lo rassicurò:
Non sono chi credi, son sincera,
Arrivata son qui stamattina,
Pierino Pierone dammi una pera
Con la tua bianca manina.
Pierino Píerone non ti rimane
Che saltare e guaire come un cane.
Arrivò alla porta e chiamò la figlia:
Margherita Margheritone,
Vieni giù e apri il portone
E prepara il calderone
Per bollire Pierino Pierone.
Ma quando fece per rovesciare il sacco nell'acqua bollente, il cane furioso sgusciò fuori, le morse un polpaccio, saltò in cortile e cominciò a sbranar galline.
Mamma mia, che casi strani,
Tu per cena mangi i cani?
disse Margherita Margheritone. E la Strega Bistrega:
Figlia mia, riaccendi il fuoco,
Io ritorno qui tra poco.
"Prendilo e chiudilo nella stia," le disse, "e domani di buonora, mentre io sono via, fallo in spezzatino con patate."
Margherita Margheritone, l'indomani mattina, prese un tagliere e una mezzaluna e aperse uno spiraglio nella stia.
Pierino Pierone fammi un piacere,
Metti la testa su questo tagliere.
E lui:
Come? Fammi un po' vedere.
Margherita Margheritone posò il collo sul tagliere e Pierino Pierone prese la mezzaluna, le tagliò la testa e la mise a friggere in padella.Venne la Strega Bistrega ed esclamò:
Margheritone figlia mia bella,
Chi t'ha messa lì in padella?
"Io!" fece Pierino Pierone su dalla cappa del camino.
"Come hai fatto a salire lassù?" chiese la Strega Bistrega.
"Ho messo una pignatta sopra l'altra e sono salito."
Allora la Strega Bistrega provò a farsi una scala di pignatte per salire ad acchiapparlo, ma sul più bello sfondò le pignatte, cadde nel fuoco e bruciò fino all'ultimo briciolo.
da Fiabe italiane - Friuli -