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La zampa di scimmia



Il signor White aveva lasciato la porta di casa aperta. "Morris! Vieni, vieni dentro" un suo vecchio amico, il Sergente Maggiore Morris, entrò White lo portò in salotto.

La signora White e il loro figlio maggiore, Herbert, erano seduti davanti a un fuoco scoppiettante. Morris si sedette e la signora White versò il tè.

"Ha fatto bene a venire", disse la donna.

"Grazie per avermi invitato." Morris si guardò intorno nel salotto. "E 'così caldo qui, così sicuro, è quasi possibile dimenticare che proprio fuori da questa casa si trova la misterisa giungla dell'India, e sembra quasi che la vita sia tornata alla normalità."

"Normalità?" il signor White studiò il viso del suo vecchio amico, sembrava preoccupato, oppure qualcosa lo aveva spaventato?

"È successo qualcosa, Morris?" chiese.

Morris si passò una mano sul mento. "La mia vita è stata quasi distrutta da una zampa di scimmia".

"Una zampa di scimmia? Temo di non capire quello che vuoi dire."

Morris mise la mano in tasca e tirò fuori un oggetto scuro. Era una piccola mano raggrinzita, coperta di pelliccia.

Il signor White guardò la manina. "Morris, questa è la causa di tutti i tuoi problemi? L'appassita zampa di una piccola scimmia?"

"D'aspetto è piccola ma è potente. C'è un incantesimo su di essa, questa zampa concede tre desideri a chi la possiede."

"Tre desideri!" La signora White guardò la zampa. "Allora è magica."

"Si può chiamare magia, ma per me è una maledizione." disse Morris

"Maledizione? Ma che stupidaggine, come può essere maledetto un desiderio?"

"Molto semplice", disse Morris, scuotendo la testa. "Ogni volta che vogliamo realizzare un desiderio, l'avidità ci fa perdere la capacità di giudizio."

"Non è possibile che l'avidità offuschi il mio giudizio", disse Herbert. "Vorrei capire tutta questa cosa, saprei esattamente cosa desiderare."

"Pensavo di essere più intelligente di una zampa di scimmia e della sua magia, ma mi sbagliavo" disse Morris.

"Allora hai espresso i tuoi tre desideri?" chiese il signor White.

" Si, e se avessi un quarto desiderio, mi piacerebbe esprimerlo ora, vorrei con tutto il cuore non aver mai visto questa zampa. È terribile, te lo dico."

Morris gettò la zampa della scimmia nel camino.

"No!" disse Herbert. Afferrò un ferro e riprese dalle fiamme la zampa della scimmia buttandola sul pavimento del salotto.

Morris si alzò in piedi. "Non posso vedervi rovinire la vostra casa felice. Avete una bella famiglia e una bella vita, se desiderate che restino al sicuro, vi consiglio di buttare quella maledetta zampa di nuovo nelle fiamme." Poi andò via.

Quando il signor White ritornò, Herbert disse: "Che cosa desideriamo per primo?"

"Niente", disse il padre. "Morris ha ragione. Io vivo in una bella casa con una famiglia che amo. Non ho nulla da desiderare."

"Ma questa bella casa non è del tutto nostra," disse la signora White. "Dobbiamo ancora restituire duecento dollari alla banca. La nostra vita non sarebbe migliore e la nostra famiglia non starebbe meglio senza quel debito che incombe su di noi?"

"Pensa a come saresti felice di consegnare duecento dollari al banchiere, papà", disse Herbert.

"Non lo so, sarebbe bello possedere questa casa." il signor White fissò la zampa della scimmia. Poi fece un respiro profondo. "Vorrei duecento dollari."

"Oh! L'ho vista muoversi. La zampa della scimmia si è mossa!" disse la signora White.

"Ha ascoltato il tuo desiderio, papà, ora si avvererà."

"Sciocchezze, è stato il vento a muoverla, la zampa di questa scimmia non è più magica di me." Raccolse la zampa e la mise nel cassetto della sua scrivania. "Lasciamo perdere questa zampa raggrinzita e andiamo a letto."

La mattina dopo, però, Herbert non aveva dimenticato e prima di andare a lavorare in fabbrica disse:

"I duecento dollari potrebbero comparire oggi, mentre io sono al lavoro. Non spendete tutto prima del mio ritorno." 

Quella sera, Herbert non tornò a casa dal lavoro. La signora White era molto preoccupata, poi sentì bussare alla porta, era un uomo che lavorava in fabbrica con il figlio, entrò in casa e disse:

"C'è stato un incidente, Herbert è stato schiacciato da una macchina in fabbrica. Non siamo riusciti a salvarlo".

Il signor White fissò l'uomo. "Herbert è ... morto?"

L'uomo annuì. "Speriamo che questo possa aiutarvi a superare un pò il dolore." Porse alla signora White una busta. La mano della signora White tremava come lei quando la aprì. "Oh, Oh, no!" Gettò la busta a terra.
Il pacchetto dalla fabbrica conteneva duecento dollari.

"Dov'è la zampa?" La signora White corse in salotto.

"L'ho messo via, potrebbe fare ancora altro male."

"Ma abbiamo altri due desideri," disse la signora White. "Possiamo desiderare di riaverlo, possiamo chiedere che nostro figlio ritorni."

"Pensi davvero che sia saggio?" disse il signor White. "Dopo quello che è successo, credi che possa venire qualcosa di buono dai nostri desideri?"

"Non rivuoi tuo figlio?" chiese la signora White.

"Certo che lo voglio," disse il signor White. Aprì il cassetto della scrivania e tirò fuori zampa della scimmia. Chiuse gli occhi. "Vorrei mio figlio, vorrei che mio figlio Herbert tornasse."

"Hai sentito," sussurrò la signora White. "Il nostro Herbert tornerà a casa."

Il signore e la signora White sentirono dei passi fuori.

"Herbert", disse la signora White. "Riconoscerei il rumore dei suoi passi ovunque."

Attraversò il corridoio e spalancò la porta d'ingresso.

Una figura alta camminava barcollando verso di lei lungo la strada.

"Herbert!" lo chiamò la mamma.

Fuori lampeggiava. La signora White vide il figlio in modo chiaro.

"No! Oh, no! Non può essere." Fissò la figura in mezzo alla strada. Era Herbert, ma non Herbert come lo era stato quella mattina. La donna sbattè la porta.

Il signore e la signora White sentirono i passi irregolari del figlio, lo sentirono bussare alla porta.

THUMP. THUMP. THUMP.

"Che cosa abbiamo fatto?" Ellen White si accasciò a terra.

THUMP. THUMP. THUMP.

"Abbiamo un ultimo desiderio", disse l'uomo. "Vorrei ..."

THUMP. THUMP. THUMP.

"Vorrei che mio figlio fosse morto".

I colpi si fermarono. Ellen White strisciò verso la finestra e guardò fuori.

"Se n'è andato", sussurrò. "Nostro figlio non c'è più."

"E così anche i nostri desideri." Il signor White fissò la zampa raggrinzita tra le mani. "Insieme con la nostra vita felice."

Barcollò in salotto e gettò la zampa della scimmia nel fuoco. E questa volta Herbert non era lì per tirarla fuori.