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Il drago di Longwitton


In un bosco non lontano dal villaggio di Longwitton c’erano tre pozzi molto famosi. La gente veniva da lontano per bere la loro acqua, che aveva anche proprietà curative: molti pastori, che passavano l’inverno in montagna con le loro greggi, venivano a berla per trovare sollievo dai loro acciacchi, e le madri la davano ai loro bambini quando erano malati.
Un brutto giorno però un contadino trovò vicino ai pozzi un drago enorme che aveva arrotolato la coda attorno a un albero e, con la testa infilata nel pozzo, lappava l’acqua come un cane. Quando il drago si accorse che un uomo si avvicinava, scomparve, ma il contadino capì che era solo diventato invisibile perché sentiva il rumore di foglie secche calpestate e avvertiva il soffio caldo del suo fiato. Perciò scappò via terrorizzato e da quel giorno nessuno osò più recarsi a bere l’acqua dei pozzi infestati dal drago.
Era un mostro spaventoso, con la pelle ruvida come quella di un rospo, la schiena ricoperta di aculei e una lunga coda. Quando camminava le sue zampacce strappavano zolle di terra e la pelle portava via la corteccia agli alberi. Ben pochi però riuscivano a vederlo perché appena qualcuno si avvicinava diventava invisibile.
Il drago se ne stava tranquillo nel bosco e a bere l’acqua dei pozzi, ma se gli uomini di Longwitton cercavano di attaccarlo si infuriava e scuoteva gli alberi in maniera spaventosa.
Il problema era che il drago considerava i pozzi di sua proprietà e non permetteva a nessuno di avvicinarsi.
I pozzi divennero perciò sporchi e furono invasi dalla vegetazione.
Un giorno giunse a Longwitton un cavaliere in cerca di avventure.
- Qui c’è un drago spaventoso, signore, – gli dissero gli abitanti di Longwitton – e saremmo ben lieti se lei riuscisse a sbarazzarcene, ma è capace di diventare invisibile e non si riesce ad andargli abbastanza vicino da colpirlo.
- Vi libererò io!- rispose il cavaliere. – Domattina darò battaglia al drago.
Così il mattino dopo si passò sugli occhi un unguento magico che aveva avuto in dono durante i suoi viaggi e si diresse verso il bosco.
Il drago giaceva addormentato accanto a uno dei pozzi, ma quando sentì il rumore degli zoccoli del cavallo rizzò subito le orecchie e sfoderò gli artigli. Poi, sicuro della propria invisibilità, si lanciò all’attacco.
Il cavaliere lo aspettava, pronto. Il drago menò qualche colpo con le zampe e il cavaliere gli affondò la spada in un fianco. Il drago ruggì dal dolore e indietreggiò rapido, mettendosi a difesa dei pozzi, pronto ad attaccare di nuovo.
Continuarono a combattere tutto il giorno ma, per quanto tremendi fossero i colpi inflitti dal cavaliere, il drago non perdeva mai la forza, e le ferite si cicatrizzavano in un attimo.
Alla fine il cavaliere se ne andò, distrutto dalla stanchezza e con le braccia dolenti, ma ben deciso a riprendere la lotta l’indomani.
Il giorno dopo però fu lo stesso. Nonostante le mille ferite, alla fine della giornata il drago era forte come al mattino, e di nuovo il cavaliere fu costretto a ritirarsi.
- Proverò ancora una volta – si disse. – Il drago deve avere qualche altro potere magico di cui non mi sono
accorto. Domani userò più gli occhi che le braccia.
Così attaccò per la terza volta il drago. Ma questa volta tenne gli occhi ben aperti e finalmente si accorse che il drago non si allontanava mai dai pozzi, anzi si metteva sempre in modo da avere la punta della coda immersa nell’acqua.
- Ah, ecco il tuo segreto! – pensò il cavaliere.
Perciò scese da cavallo e assalì il drago a piedi, punzecchiandolo leggermente qua e là, finché la bestia infuriata gli saltò addosso ruggendo. Allora indietreggiò, combattendo debolmente e facendo credere al mostro di essere ormai vinto ed esausto; in questo modo, a poco a poco lo attirò lontano dai pozzi. Poi, balzando a cavallo all’improvviso, aggirò il drago si mise tra lui e l’acqua.
Il drago, rendendosi conto di essere stato ingannato, lottò con tutte le sue forze per tornare vicino ai pozzi. Ma il cavaliere, che ormai lo aveva in pugno, continuò a colpirlo, e questa volta a ogni colpo il drago si indeboliva un po’, finché cadde e giacque immobile.
Il giorno dopo gli abitanti di Longwitton lo seppellirono. Poi pulirono i pozzi e fecero una gran festa in tutto il villaggio.

(leggenda della Gran Bretagna)