Antiche cronache alto-medievali raccontano la storia di Melusina, una delle fate più famose ma anche più inquietanti, essere metà donna e metà serpente.
Pressina dopo qualche tempo partorisce tre gemelle che chiama Melusina, Palatina e Mèlior. Il re non tiene fede al giuramento e si precipita per vedere le figlie, così la fata lo lascia e se ne va assieme alle piccole.
Una volta cresciute, le ragazze decidono di vendicare la madre per il tradimento subito, quindi tornano in Albània, rapiscono il padre e lo nascondono dentro una montagna. Pressina, però, che era ancora innamorata del marito, una volta saputo il castigo che queste hanno inflitto a Elinas, le scaccia e colpisce l’ideatrice con una maledizione.
Melusina è condannata a subire una trasformazione: la fanciulla ogni sabato diventa serpe dalla vita in giù e solo se un cavaliera la sposerà e starà lontana da lei il sabato, la maledizione potrà finire.
Melusina vaga per il mondo alla ricerca dell’uomo che la potrà salvare e si ferma nei pressi della Fontana delle Fate, nella foresta di Coulombièrs, nel Poitou, dove viene accettata e ospitata dalle Buone Signore.
Un giorno nella foresta compare Raimondino, figlio del conte di Forest, che insegue un cinghiale che ha ferito durante una battuta di caccia assieme allo zio, Emmerico, conte di Poitiers, suo benefattore.
Tentando di trafiggere l’animale, accidentalmente Raimondino uccide lo zio. Disperato il giovane erra nella foresta e lì incontra Melusina. Le racconta cosa è successo e ritrova lentamente la ragione. Il giovane si innamora della fata e la chiede in moglie impegnandosi a rispettare il divieto del sabato.
Melusina e Raimondino si amano, vivono nel lusso e nell’agiatezza e hanno alcuni figli. Melusina fa costruire molte torri e castelli, addirittura chiese, rendendo Raimondino uno degli uomini più ricchi del mondo.
Ma il fratello di Raimondino, geloso del suo benessere, decide di andare a trovarlo per conoscere la moglie che gli ha fatto ottenere tanta ricchezza.
Arriva un sabato e chiede di vedere la donna che però si nega. Indispettito da questa mancanza di cortesia, pretende una spiegazione dal fratello che gli rivelà così il patto che ha stretto con Melusina di non avvicinarla mai il sabato.
Il fratello allora sostiene che probabilmente Melusina dedica l’intera giornata del sabato al suo amante.
Impazzito di gelosia, Raimondino si reca di corsa nelle stanze di Melusina e la spia attraverso una fessura. Con suo grande stupore vede la moglie fare il bagno in una vasca di marmo e scopre che dalla vita in giù è un serpente. Vistasi scoperta, Melusina si tramuta, la pelle le si ricopre di squame, le spuntano le ali e lei si alza in volo e scompare per sempre…
Fra leggenda e storia.
La storia di Melusina fu uno dei racconti più popolari diffusi nel Medioevo. Nel 1387 Jean d’Arras raccolse tutte le leggende che si conoscevano sull’argomento e le pubblicò nella sua cronaca. Stefano, un monaco del casato del Lusignan, le rielaborò nella “Cronaca di Jean d’Arras” e la storia di Melusina divenne famosa. Molte nobili famiglie europee, tra le quali i Rohan e i Sassenaye, falsificarono i loro alberi genealogici per vantare la discendenza da Melusina. Il casato di Sassenageeven arrivò al punto di rinunciare alla propria stirpe reale pur di annoverare Melusina tra i suoi antenati affermando che, dopo essere stata scacciata dal Lusigna la fata si era rifugiata nella grotta si Sassanaye nel Delfinato.
Secondo una leggenda lussemburghese Melusina, in seguito, sposò Sigfried che, nel 963, espugnò il formidabile Bock, un’enorme rocca che domina la valle del fiume Alzette e con l’aiuto della moglie costruì poi sulla roccia l’inespugnabile fortezza del Letzbelburg, divenuta in seguito il regno del Lussemburgo. Un sabato Sigfried vide Melusina che si bagnava in un’ insenatura riparata del fiume Alzette. Secondo il volere del fato Melusina scomparve e fu tenuta prigioniera nella grande rocca per aver stretto alleanza con un mortale. Ogni sette anni però, ritorna e per un breve periodo la si vede sul bastione della vecchia fortezza; In bocca tiene una chiave d’oro e qualunque giovane riesca a prenderla può chiedere Melusina in moglie, liberandola.Sempre una leggenda lussemburghese vuole che durante i giorni di prigionia ella si dedichi a cucire una camicia di lino a cui mette un punto ogni sette anni; se la camicia sarà terminata prima che lei venga liberata, allora il Bock e tutta la città di Lussemburgo scompariranno dalla terra con un grande boato.
in mostri e demoni vedi anche:
Echidna |