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L'amicizia - Fiaba africana


Un bambino ed un leone erano nati lo stesso giorno, vivevano poco distanti l'uno dall'altro, e giocavano sempre insieme. Divennero amici per la pelle!
Una mattina la leonessa, andando a caccia, incontrò  la mamma del bambino, e la azzannò mortalmente.
Portata la preda a casa, rimase stupefatta perché il suo figlioletto, senza sentir ragioni, si rifiutò di cibarsi della mamma del suo amico del cuore.  sdegnata, la leonessa abbandonò la tana, e si allontanò per sempre.
Intanto il leoncino portò la notizia della sventura al suo amico, che  pianse amaramente la perdita della mamma.
Ormai loro due erano soli al mondo e giurarono di non lasciarsi mai.
Così per anni girarono per la savana a caccia di selvaggina, il ragazzo con arco e freccia, il leone con i suoi artigli potenti.
Un giorno il ragazzo espresse il desiderio di avere un abito come i suoi simili. Il leone fece allora la posta ad un mercante ambulante di tuniche, e quando fu il momento gli si avventò contro, atterrandolo. Il mercante fu ben lieto di consegnare il suo vestito più bello,in cambio di avere salva la vita.
Quando il ragazzo fu vestito di tutto punto, gli venne in mente che ormai aveva l'età di sposarsi.
Per accontentarlo il leone lo condusse vicino ad un villaggio, facendolo nascondere dietro ad un grosso boabab,  poi, individuata la fanciulla più bella, con un gran balzo le fu addosso, e spalancò la bocca pronto a divorarla. accorse il babbo della ragazza e tutti i baldi giovani del villaggio, ma nessuno osava avvicinarsi più di tanto alla belva. Allora il padre disperato, annunciò che avrebbe dato in sposa la figlia a chiunque l'avesse salvata: promessa inutile, perché nessuno ebbe il coraggio di muovere un dito. Ma ad un cenno del leone, comparve il suo amico,  il quale si limitò ad urlargli contro per metterlo in fuga.
Le nozze tra la bellissima giovinetta ed il ragazzo furono celebrate, e tutto filò liscio per alcuni anni. Ogni mattina il leone si avvicinava alla casa del suo amico, che saltando dalla finestra lo raggiungeva per andare a caccia insieme. La moglie però cominciò a stufarsi di quel sodalizio, lei asseriva che il leone emanava un odore terrificante che le procurava nausea e malumore. Così assoldò un arciere scelto che, nascosto su un albero trafisse il cuore del leone. L'animale si trascinò per qualche chilometro nella savana, lasciando sangue dappertutto. Appena il suo amico fu informato dell'accaduto, si lanciò alla ricerca del leone, ma quando lo trovò era già morto.
mentre lo piangeva, vide un corvo con il suo piccolino svolazzare nei pressi. Con un salto catturò il corvicino, e fece il gesto di ucciderlo. Il corvo lo implorò di liberarlo, promettendogli in cambio l'acqua della vita e della morte. Ottenuto l'assenso del ragazzo, il corvo volò via e, prima del tramonto, tornò con un ampolla contenente il liquido prodigioso. Subito il ragazzo tirò il collo al corvicino, soffocandolo, poi lo asperse con quell'acqua benedetta, e lui ritornò vivo e vegeto. Sicuro del fatto suo, ora egli bagnò la ferita del leone, che a poco a poco si riebbe.
Il ragazzo tornò allora a casa, dove ripudiò pubblicamente la moglie che fu cacciata via. A questo punto il leone avrebbe potuto fargliela pagare, ma lui aveva il cuore buono, e preferì passarci sopra. La donna , invece, che temeva la vendetta della bestia feroce, si aggirò per tutta la vita, guardinga e tremante.