Zeus, nell’ epoca in cui gli uomini erano crudeli e sanguinari e trascorrevano la loro vita ad uccidere ogni essere vivente che incontravano, disgustato dalla natura stessa dell'uomo, decise di cancellare l'umanità dalla terra allagando tutta la terra con un diluvio universale.
Prometeo, appreso dell'imminente diluvio che Zeus aveva deciso di scatenare sul mondo corse da suo figlio Deucalione per avvertirlo di quello che stava per accadere.
Deucalione, che all'epoca era il re della Tessaglia, costruì allora un'arca nella quale si rifugiò con la moglie Pirra prima che iniziasse il diluvio. Appena ebbero finito di costruirla iniziò il diluvio universale che implacabile spazzò ogni forma di vita sul pianeta abbattendosi per nove giorni e per nove notti. Il decimo giorno, cessata la pioggia, l'arca si arenò sul monte Parnaso.
La prima cosa che fecero i due naufraghi non appena misero piede sulla terra ferma fu di offrire un sacrifico in onore di Zeus per ringraziarlo di averli salvati e andarono a pregare a Temi presso il fiume Cefiso. Zeus, commosso, disse a Deucalione che avrebbe esaudito un suo desiderio e questi allora chiese che la terra fosse ripopolata. La sua preghiera fu tanto accorata che Zeus consigliò allora a Deucalione di andare a Delfi, per interpellare l'oracolo.
Una volta presso l'oracolo, Deucalione lo interrogò e questi gli consigliò di camminare al fianco di Pirra su di una pianura e di gettarsi alle spalle "le ossa dell'antica madre".
Per lungo tempo Deucalione e Pirra pensarono a cosa potessero essere le ossa dell'antica madre fino a quando capirano che sicuramente si trattava delle pietre, in quanto sia lui che Pirra discendevano da Gea, la Madre Terra e le ossa non potevano essere altro che le sue pietre.
Deucalione, che all'epoca era il re della Tessaglia, costruì allora un'arca nella quale si rifugiò con la moglie Pirra prima che iniziasse il diluvio. Appena ebbero finito di costruirla iniziò il diluvio universale che implacabile spazzò ogni forma di vita sul pianeta abbattendosi per nove giorni e per nove notti. Il decimo giorno, cessata la pioggia, l'arca si arenò sul monte Parnaso.
La prima cosa che fecero i due naufraghi non appena misero piede sulla terra ferma fu di offrire un sacrifico in onore di Zeus per ringraziarlo di averli salvati e andarono a pregare a Temi presso il fiume Cefiso. Zeus, commosso, disse a Deucalione che avrebbe esaudito un suo desiderio e questi allora chiese che la terra fosse ripopolata. La sua preghiera fu tanto accorata che Zeus consigliò allora a Deucalione di andare a Delfi, per interpellare l'oracolo.
Una volta presso l'oracolo, Deucalione lo interrogò e questi gli consigliò di camminare al fianco di Pirra su di una pianura e di gettarsi alle spalle "le ossa dell'antica madre".
Per lungo tempo Deucalione e Pirra pensarono a cosa potessero essere le ossa dell'antica madre fino a quando capirano che sicuramente si trattava delle pietre, in quanto sia lui che Pirra discendevano da Gea, la Madre Terra e le ossa non potevano essere altro che le sue pietre.
E così entrambi si velarono il capo e si incamminarono buttandosi alle spalle delle pietre e da quelle gettate da Pirra nascevano delle donne mentre da quelle gettate da Deucalione nascevano degli uomini. Così la terra si ripopolò del genere umano