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Baby Cancro dal 22 giugno al 22 luglio


Una piccola spugna psichica: questo è il vostro cancerino, nel senso che è un bambino che assorbe l’atmosfera che lo circonda, tutti gli umori che lo investono durante la giornata e fin nel sonno. Per questo è molto importante che sia circondato da un ambiente il più sereno possibile, che intorno a lui non si litighi, non ci siano “musi”, tensione, nervosismo.

LA CARTA D'IDENTITA' DEL CANCRO 

Pregi: fedele, leale, gentile, sensibile, romantico, fantasioso

Difetti: inquieto, lunatico, sarcastico

Pietra portafortuna
: perla

Colore
: bianco, simbolo di idealismo

Da grande sarò: inventore, architetto, designer, gallerista, antiquario, pediatra

LA FIABA DEL CANCRO 
(dedicata soprattutto alle future mamme) 

Nove mesi possono essere davvero lunghi, soprattutto se trascorsi all’interno di uno spazio angusto come il ventre di una donna. Nove mesi paiono quasi eterni a una futura mamma, che ogni giorno immagina il volto del bambino che cresce dentro di lei.
Nove mesi passano in un soffio per un piccolo che nascerà sotto il segno del Cancro. Nel suo minuscolo laboratorio segreto, osservava con stupore tutto ciò che lo circondava, scopriva ogni giorno elementi nuovi e meravigliosi, che esaminava con attenzione da ogni angolazione e sfiorava con circospezione e curiosità.
Cos’erano quelle strane sporgenze saldamente attaccate al suo corpo, che si muovevano a comando e che facevano sobbalzare la mamma ad ogni minimo spostamento? Cos’erano quei pulviscoli luminosi che fluttuavano nel liquido che lo avvolgeva come un abbraccio?

"Che luogo meraviglioso! – pensava. – Sarà altrettanto bello là fuori?"

Sentiva la mamma spiegargli il mondo esterno e cercava di ricrearlo intorno a sé e così il cordone ombelicale prendeva le forme più strane: una fune robusta che lo proteggeva dai pericoli, una lunga strada che conduceva ad un regno fatato e perfino un serpente gentile, con il quale si divertiva a giocare. A volte cercava di dargli una forma diversa: una strana farfalla, un fiocco, un fiore delicato. Chissà se le sue farfalle, i suoi fiocchi ed i suoi fiori e somigliavano a quelli che la mamma descriveva?
Il piccolo non si limitava ad osservare: gli piaceva molto collezionare qualsiasi cosa si trovasse accanto ed intorno a lui: le sue manine e i suoi piedini avevano già ben dieci strane protuberanze saldamente attaccate, che muoveva con meraviglia. Si piegavano, si distendevano, afferravano con forza o delicatezza. Non ricordava di averle raccolte, ma come avrebbe potuto possederle altrimenti? E non aveva forse accumulato diligentemente anche tutti quegli strani fili ordinatamente distribuiti sul suo capo?

"Chissà a cosa servono – si chiese. – Con queste protuberanze posso inventare farfalle, fiocchi e fiori…ma cosa posso creare con questi?"

E quelle estremità che non riusciva a muovere come avrebbe voluto, gli sarebbero servite nel mondo che lo aspettava? Avrebbe potuto agitarle senza far sobbalzare la mamma?
Era ansioso di conoscere la risposta, ma il piccolo Cancro era anche un bambino paziente: non era ancora arrivato il momento di uscire dal suo magico laboratorio, così chiuse gli occhi e si addormentò, cullato dal dondolio di quella fune robusta che lo legava alla mamma, ma che era anche un lungo sentiero, un serpente amico, un fiore variopinto …

(Ilaria Prada)