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Il Coniglio perditempo

Il Coniglio perditempo fa infuriare gli altri animali, che decidono di dargli una lezione.

Un giorno la Volpe e il Lupo e l’Orso e l’Opossum e tutti gli altri animali si riunirono. “Bisogna scavare un pozzo” dissero. Così tutti gli animali iniziarono a scavare insieme, e scavarono, scavarono, scavarono. Tutti tranne il Coniglio. Lui non aveva intenzione di scavare un pozzo! Correva su e giù, giocava tra i cespugli e si divertiva.

“Coniglio, se non scavi il pozzo, cosa farai quando avrai bisogno di acqua?” dissero gli altri animali guardandolo. ”Oh, mi basterà andarla a prendere e bere”, rispose il Coniglio, e corse su e giù tra i cespugli continuando a giocare.

Dopo un po’, quando il pozzo fu scavato, tutti gli animali si riunirono e dissero: “Bisogna arare il campo e piantare qualche pianta di grano.” Così la Volpe e il Lupo e l’Orso e l’Opossum e tutti gli altri animali cominciarono ad arare il campo e piantare grano. Tutti tranne il Coniglio. Lui non aveva intenzione di arare il campo! Lui non aveva intenzione di piantare il grano! Correva su e giù, giocava tra i cespugli e si divertiva.

“Coniglio, se non ari il campo e non pianti il grano, cosa farai quando avrai bisogno di grano?” dissero gli altri animali guardandolo. “Oh, mi basterà andarlo a prendere e mangiare”, rispose il Coniglio, e corse su e giù tra i cespugli continuando a giocare.

E così, quando la Volpe e il Lupo e l’Orso e l’Opossum e tutti gli altri animali ebbero scavato il pozzo, il Coniglio arrivo e prese dell’acqua. E quando la Volpe e il Lupo e l’Orso e l’Opossum e tutti gli altri animali ebbero arato il campo e piantato il grano, il Coniglio arrivò e prese il grano.

Allora la Volpe e il Lupo e l’Orso e l’Opossum e tutti gli altri animali si riunirono e decisero di catturare il Coniglio, così che non potesse più rubare loro l’acqua e il grano. Ma il Coniglio era molto intelligente, e nessuno riusciva a prenderlo. Allora il Lupo disse: “Io lo prenderò!” Prese un po’ di paglia e ne fece un bambino con testa, braccia, gambe, corpo, e lo ricoprì di catrame nero e appiccicoso così che sembrava proprio un vero bambino umano. Poi mise il Piccolo Umano seduto proprio accanto al pozzo e se ne andò.

Passò il tempo, e il Coniglio arrivò. Vide il Piccolo Umano e si fermò. Pensava che fosse una persona vera. Ma aveva bisogno dell’acqua, così disse più educatamente che poteva: “Buona sera, signore. Bel tempo oggi eh!” Ma il Piccolo Umano non rispose. Il Coniglio si avvicinò un poco e chiese cortesemente: “Come sta sua madre, signore? E sua nonna? E i suoi figli? E tutto il resto della sua famiglia?” Ma il Piccolo Umano non rispose. Il Coniglio si avvicinò di più, ma il Piccolo Umano non faceva nulla nè diceva nulla. Allora il Coniglio si sentì coraggioso, lasciò perdere le buone maniere e disse: “Ehi tu! Vattene dalla mia strada!” Ma il Piccolo Umano continuava a non rispondere.

“Ehi tu!” disse di nuovo il Coniglio. “Se non ti togli dalla mia strada, ti colpirò con la mia zampa!” e alzò la zampa destra. Il Piccolo Umano non diceva nulla, non faceva nulla. Allora il Coniglio lo colpì forte sulla testa, e la zampa restò bloccata dal catrame! Il Coniglio iniziò a gridare “Lasciami andare, lasciami andare!” Ma il Piccolo Umano non lo lasciò andare. Allora il Coniglio lo colpì con la zampa sinistra, e con le zampe anteriori – e rimase tutto incastrato nel catrame! Ora il Coniglio era veramente arrabbiato, e colpì il Piccolo Umano con la testa – e anche la testa restò bloccata dal catrame.

Il Coniglio urlava e urlava e tirava indietro, ma non riusciva a liberarsi. Restò lì fino al mattino, quando il Lupo venne a vedere cos’aveva catturato. “Buongiorno, Coniglio”, disse il Lupo. “Come stai questa mattina? Ti sembra di essere un po’ bloccato oggi!” rise il Lupo. Il Coniglio non rispose perché sapeva cosa stava per succedere. Il Lupo prese il Coniglio e disse: “Mi sembrava che volessi acqua. Allora lascia che ti getti nel pozzo.”

“Sì Lupo, buttami nel pozzo, ma per favore non buttarmi su quel mucchio di rovi!” gridò il Coniglio. Il Lupo lo guardò sorpreso. Il Coniglio voleva essere gettato nel pozzo?

“Bhè allora, accenderò un fuoco e ti mangerò arrosto”, disse il Lupo.

“Sì Lupo, accendi un fuoco e mangiami arrosto, ma per favore non buttarmi su quel mucchio di rovi!”

Il Lupo sembrava perplesso. “Il Coniglio non si preoccupa del pozzo, non si preoccupa del fuoco. Ma ha paura del mucchio di rovi!” E il Lupo staccò il Coniglio dal Piccolo Umano e lo lanciò dritto tra i rovi. “Ecco! I rovi lo graffieranno e pungeranno!” disse. Il Lupo aspettava di sentire le urla del Coniglio, quando invece lo sentì ridere. “Grazie Lupo, grazie di avermi mandato a casa”, esclamò il Coniglio. “Io e tutta la mia famiglia siamo cresciuti in questo mucchio di rovi!” E corse via attraverso i rovi.