Al re degli dei rimase giusto il tempo di trasformare Io in giovenca, prima che la moglie lo trovasse. Hera non si lasciò ingannare dalla sua aria innocente e chiese ed ottenne di avere in dono la giovenca. Temendo poi che il marito se la riprendesse, affidò l'animale alla custodia di Argo, il gigante dai cento occhi. Chiusa nel corpo della giovenca, Io soffriva e faticava anche a nutrirsi, poiché l'erba dei prati era ispida e dura. Zeuss, allora per timore che la bella da lui amata morisse, fece spuntare tra l'erba piccoli fiori dolci e profumati dal colore violetto come gli occhi di lei.
E anche dopo che Zeuss ebbe restituito ad Io le sue sembianze, quei fiori, che i greci chiamano ION, fiori di IO, continuarono a fiorire tra l'erba ad ogni primavera.