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L'Orso e i due Compari


Ad un vicin mercato due Compari, a corto di denari, vendettero d'un grande Orso la pelle, d'un Orso, ben inteso, che non aveano ucciso ancor né preso.
A sentirli, degli orsi era il campione, e la pelle soltanto una fortuna da foderar non una, ma due zimarre contro il più ribelle freddo della stagione.
Prometton che in due dì saranno pronti la pelle a consegnar, non altrimenti che la pelle trattassero d'un fico. E senza fare i conti coll'Orso, vanno in traccia dell'amico.
Vanno, ed ecco che subito si affaccia la belva che galoppa e mostra i denti. Contratto addio! non è quello il momento di far affari colla bestïaccia, ma di scappar... e scappan come il vento.L'uno svelto s'arrampica su un albero, l'altro si butta in terra colla faccia, e fa il morto, non fiata, avendo udito che l'orso con chi puzza di cadavere di rado si è mostrato inferocito.
- Puzza da morto, andiamo, - disse l'Orso e nel bosco si rintana. Un degli amici scende allor dal ramo e coll'altro di cuore si congratula che ancor la sia passata così piana.
- E non t'ha della pelle anche discorso quando il muso all'orecchio avvicinò? - No, no, ma disse, se non ho frainteso, che non bisogna vendere dell'orso la pelle mai prima d'averlo preso.