Sognatore, tenero, sensibile, fantasioso, empatico, il vostro Pesciolino va nutrito con amore, con amore e ancora con amore. Questo non significa dargliele tutte vinte, anzi; significa educarlo, disciplinarlo, rafforzarlo, facendo ricorso più al sentimento e all’emozione piuttosto che alla razionalità. Va anche ricordato che il pesciolino ha continuo bisogno di rassicurazioni e conferme e non bisogna fargliene mai mancare perché per lui sono importanti come il pane quotidiano.
LA CARTA D'IDENTITA' DEI PESCI
Pregi: sensibile, curioso, intuitivo, creativo, empatico, sognatore
Difetti: ingenuo, confusionario, incostante
Da grande sarò: musicista, poeta, psicologo, medico, infermiere, assistente sociale
Pietra portafortuna: ametista
Colore: verde che porta tranquilllità.
LA FIABA DEI PESCI
(dedicata soprattutto alle future mamme)
"Come sono felice oggi! – pensò il piccolo mentre il viso della mamma si illuminava di un sorriso radioso osservando il profilo del ventre che cresceva di giorno in giorno.
Sul tavolo della cucina una meravigliosa crostata variopinta faceva bella mostra di sé. Con l’acquolina in bocca la donna pensò che in fondo i contorni della sua figura erano già tondeggianti e che al piccolo non sarebbe dispiaciuto assaggiare quel manicaretto.
"Mmmmmh, che fame! – pensò il bimbo mentre la mamma tagliava una generosa fetta. Più la madre la gustava con soddisfazione e più il bimbo si sentiva pervadere da una sensazione di benessere e appagamento.
"Ci voleva proprio! – pensò accarezzandosi il pancino, quando anche la mamma ebbe ingoiato l’ultimo boccone.
Ogni movimento al nono mese di gravidanza con un pesciolino che nuota serafico nel grembo è piuttosto stancante. La giovane donna sbadigliò e si sedette sulla poltrona, distendendo le gambe come un felino. Anche il pesciolino era davvero esausto. I piccoli occhi si chiusero come valve prudenti sfiorate da mani sconosciute. Il loro sonno fu dolce e profondo: entrambi sognarono il loro primo incontro. Furono pervasi da una sensazione forte e traboccante come la lava di un vulcano, ma delicata come una carezza insperata. Il risveglio lasciò ad entrambi un ricordo vivo che la futura mamma, ancora emozionata, accompagnò con le note della sua canzone preferita.
"Che musica meravigliosa! – pensò il bimbo mentre le sue piccole dita tamburellavano ritmicamente sulle pareti che lo circondavano, cercando di riprodurre le note che udiva tendendo il cordone ombelicale e pizzicandolo come la corda di un’arpa melodiosa.
Era una bella giornata di febbraio: il sole splendeva nel cielo come un sorriso inatteso e l’aria fresca tingeva le gote di rosso come un bacio rubato.
"Ho proprio voglia di uscire – disse la donna indossando il soprabito.
Fu l’unico momento in cui il piccolo non condivise i suoi pensieri. Avrebbe lasciato trascorrere ancora qualche giorno prima di passeggiare insieme alla luce di un mattino d’inverno.
(Ilaria Prada)
"Mmmmmh, che fame! – pensò il bimbo mentre la mamma tagliava una generosa fetta. Più la madre la gustava con soddisfazione e più il bimbo si sentiva pervadere da una sensazione di benessere e appagamento.
"Ci voleva proprio! – pensò accarezzandosi il pancino, quando anche la mamma ebbe ingoiato l’ultimo boccone.
Ogni movimento al nono mese di gravidanza con un pesciolino che nuota serafico nel grembo è piuttosto stancante. La giovane donna sbadigliò e si sedette sulla poltrona, distendendo le gambe come un felino. Anche il pesciolino era davvero esausto. I piccoli occhi si chiusero come valve prudenti sfiorate da mani sconosciute. Il loro sonno fu dolce e profondo: entrambi sognarono il loro primo incontro. Furono pervasi da una sensazione forte e traboccante come la lava di un vulcano, ma delicata come una carezza insperata. Il risveglio lasciò ad entrambi un ricordo vivo che la futura mamma, ancora emozionata, accompagnò con le note della sua canzone preferita.
"Che musica meravigliosa! – pensò il bimbo mentre le sue piccole dita tamburellavano ritmicamente sulle pareti che lo circondavano, cercando di riprodurre le note che udiva tendendo il cordone ombelicale e pizzicandolo come la corda di un’arpa melodiosa.
Era una bella giornata di febbraio: il sole splendeva nel cielo come un sorriso inatteso e l’aria fresca tingeva le gote di rosso come un bacio rubato.
"Ho proprio voglia di uscire – disse la donna indossando il soprabito.
Fu l’unico momento in cui il piccolo non condivise i suoi pensieri. Avrebbe lasciato trascorrere ancora qualche giorno prima di passeggiare insieme alla luce di un mattino d’inverno.
(Ilaria Prada)