Precoce, intelligente, estroverso, “teatrale”, il vostro Gemellino è come un topo nel formaggio, nel senso che si sente sempre perfettamente a suo agio, al suo posto in tutto quello che fa. Sollecitato da Giove e da Urano sarà più debordante del solito e i suoi interessi si moltiplicheranno come i pani e i pesci. Fondamentale l’attenzione vigile dei genitori, che dovranno dosare “il bastone e la carota” per ottenere dal loro piccolo un po’ di costanza e di disciplina.
LA CARTA D'IDENTITA' DEI GEMELLI
Pregi: brillante, acuto, dinamico, eloquente, ironico, curioso, versatil
Difetti: umorale, indeciso, incostante
Pietra portafortuna: topazio e agata.
Colore: giallo, il colore dell'esuberanza.
Da grande sarò: giornalista, attore, pr, manager, commerciante, avvocato
LA FIABA DEI GEMELLI
(dedicata soprattutto alle future mamme)
La giovane mamma era orgogliosa del suo enorme pancione, anche se a volte le sembrava quasi di scoppiare. Eh sì, perché ad abitare quella tana di bambagia erano in due: due curiosi gemelli illuminati dall’omonima costellazione stretti in uno spazio angusto ma amorevole. Ogni tanto le sembrava di sentirli nuotare dentro di sé come due pesciolini d’argento e, quando l’oscurità ovattava il cielo con il suo manto di velluto, le pareva che i piccoli si stringessero per scivolare in un sonno tiepido.
La futura mamma aveva ragione: al calar del sole i gemelli sbadigliavano all’unisono e si accostavano l’uno l’altro intrecciando le manine.
Prima di addormentarsi scambiavano sempre qualche parola nella loro lingua segreta. La mamma avvertiva solo un impercettibile sussurro, si chiedeva cosa stessero combinando e se una volta nati avrebbero continuato a parlare quel linguaggio cifrato che solo i fratelli conoscono. Sorrise, pensando anche lei da piccola aveva inventato un alfabeto speciale che utilizzava con la sua sorellina e che non aveva mai rivelato a nessuno
Dentro il suo ventre caldo, i piccoli discutevano, ponendosi alcune fra le mille domande che costellano la vita dei curiosi Gemelli sempre in cerca di risposte.
"Ma tu sei un maschietto o una femminuccia? – chiese il gemellino di sinistra a quello di destra.
"Non lo so. E tu?
"Nemmeno io lo so. La mamma ancora non ci ha spiegato la differenza.
I gemelli si guardarono come se fissassero la propria immagine riflessa in uno specchio. Avevano entrambi due occhi, un solo piccolo naso ma con ben due narici, una sola bocca, due orecchie, due braccia e due gambe. Gli pareva proprio di essere indistinguibili: come avrebbero potuto capire se alla nascita li avrebbero vestiti di rosa o di azzurro?
"Chissà se si assomigliano – pensò la mamma accarezzandosi il pancione e sfiorando contemporaneamente le testoline dei gemelli, sempre vicine.
"Chissà se andranno d’accordo – si domandò poi ripensando con nostalgia alle giornate spensierate trascorse insieme alla sorella minore.
Non solo i gemellini si assomigliavano, non solo si volevano un gran bene, ma erano stati così tanto tempo a stretto contatto che respiravano nello stesso istante, i loro pancini gorgogliavano all’unisono per l’appetito, pensavano le stesse cose e nutrivano gli stessi dubbi.
"Chissà com’è il mondo là fuori – chiese il piccolo di sinistra. – Sarà caldo e accogliente come questo nido di pace? E da dove provengono le note che ci cullano quando il sole va a dormire?"
"Chissà com’è fatta una mamma – si chiese il gemellino di destra.
"Non lo so – rispose il gemellino di sinistra. – Ma ho proprio voglia di conoscerla e di scoprire il mondo".
"Non lo so. E tu?
"Nemmeno io lo so. La mamma ancora non ci ha spiegato la differenza.
I gemelli si guardarono come se fissassero la propria immagine riflessa in uno specchio. Avevano entrambi due occhi, un solo piccolo naso ma con ben due narici, una sola bocca, due orecchie, due braccia e due gambe. Gli pareva proprio di essere indistinguibili: come avrebbero potuto capire se alla nascita li avrebbero vestiti di rosa o di azzurro?
"Chissà se si assomigliano – pensò la mamma accarezzandosi il pancione e sfiorando contemporaneamente le testoline dei gemelli, sempre vicine.
"Chissà se andranno d’accordo – si domandò poi ripensando con nostalgia alle giornate spensierate trascorse insieme alla sorella minore.
Non solo i gemellini si assomigliavano, non solo si volevano un gran bene, ma erano stati così tanto tempo a stretto contatto che respiravano nello stesso istante, i loro pancini gorgogliavano all’unisono per l’appetito, pensavano le stesse cose e nutrivano gli stessi dubbi.
"Chissà com’è il mondo là fuori – chiese il piccolo di sinistra. – Sarà caldo e accogliente come questo nido di pace? E da dove provengono le note che ci cullano quando il sole va a dormire?"
"Chissà com’è fatta una mamma – si chiese il gemellino di destra.
"Non lo so – rispose il gemellino di sinistra. – Ma ho proprio voglia di conoscerla e di scoprire il mondo".
I due piccoli si presero per mano, serrando gli occhi per contenere la sorpresa di quel viaggio meraviglioso.
"Caro! – disse la mamma al padre dei piccoli sollevandosi dalla poltrona.- Credo proprio che sia ora di conoscere i gemelli…"
(Ilaria Prada)
"Caro! – disse la mamma al padre dei piccoli sollevandosi dalla poltrona.- Credo proprio che sia ora di conoscere i gemelli…"
(Ilaria Prada)